Iván Duque e Miguel Ceballos


Francesco Cecchini


Miguel Ceballos, Alto Comissario per la Pace più che lavorare per la pace sta mettendo in pratica la linea del suo capo il presidente, Iván Duque, che fin dalla sua elezione ostacola la pace. Va detto che Iván Duque è l’ uomo dell’ ex presidente Álvaro Uribe, il nemico numero uno della pace. Anche Miguel Ceballos è stato al servizio di Álvaro Uribe.
Il nuovo commissario per la pace è dalla fine degli anni ’90 entrato e uscito dai governi ed è stato viceministro della giustizia dell’ex presidente Alvaro Uribe tra gennaio 2009 e agosto 2010, un periodo in cui il governo è stato sommerso dagli scandali per l’ uccisione di massa di civili e vi sono stati legami tra la classe dirigente del paese e gli squadroni della morte paramilitari.
Iván Duque con il decreto 601 dello scorso 28 aprile invece di seguire la strada che ha portato all’ Accordo di Pace del 2016 tra il governo colombiano e le FARC-EP, Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo, dà la possibilità ai singoli membri di gruppi armati di arrendersi individualmente.
In merito Miguel Ceballos ha così informato .”Vi sono cinque gruppa armati organizzati caratterizzati come tali, l’ELN, che è riconosciuto avere un carattere politico, e altri gruppi armati organizzati, che non sono riconosciuti come aventi un tale carattere politico, che sono i cosiddetti Residenti dissidenti organizzati o gruppi armati, il Clan del Golfo, i cosiddetti Pelusos o EPL e i cosiddetti Caparros che costituiscono un dissenso dal Clan del Golfo .”
Vengono, quindi, messi assieme l’ ELN, Esercito di Liberazione Nazionale, e gruppi paramilitari, senza tener conto che l’ ELN è una organizzazione di guerriglia insurrezionale rivoluzionaria radicata nel territorio, opera in diverse aree della Colombia dal 1964, e con la quale erano statI iniziati dei dialoghi di pace. ELN è una federazione politica, ununione di fronti politici e/o militari parzialmente autonomi, ognuno dei quali può agire da avanguardia a seconda della correlazione delle forze di classe in un dato periodo. Non vi è nessuna possibilità che il governo di Iván Duque possa sconfiggere politicamente e militarmente l’ ELN; l’ unica via è il negoziato per la pace, come per le FARC-EP.

Miguel Ceballos e l’ ELN


Il governo della Colombia è stato complice con la recente manovra immorale degli Stati Uniti per includere Cuba in un elenco di paesi che non collaborano alla lotta contro il terrorismo. Trump ha spiegato questa decisione per la presenza dell ELN, Esercito di Liberazione Nazionale, a Cuba. Tra gli errori di politica internazionale di Iván Duque uno dei più gravi è stato latteggiamento ostile contro Cuba, un paese che è stato fondamentale nei vari negoziati la pace prima con FARC-EP, Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia — Esercito del Popolo, e poi con l ELN.
Duque chiese a Cuba di ignorare precedenti protocolli accordati per il dialogo di pace e di estradare a Colombiai i negoziatori dell ELN che erano allAvana. Una richiesta assurda, che ignorava che i protocolli erano stati firmati non solo dal governo colombiano e dalla delegazione ELN, ma da Cuba, Venezuela, Cile, Norvegia ed Ecuador, come paesi garanti.
In merito Miguel Ceballos ha affermato: “In questo momento, c’è un sostegno ( espaldarazo è la parola usata) da parte del governo degli Stati Uniti al governo della Colombia e all’insistenza richiesta dal presidente Iván Duque e dal ministero degli Esteri che queste persone vengano consegnate alla giustizia colombiana.”
Dopo che gli Stati Uniti hanno inserito Cuba tra i Paesi che collaborano con il terrorismo, il partito FARC, Forza Alternativa Rivoluzionaria del Comune, ha lasciato il tavolo per l’applicazione degli accordi di fine 2016. Come ha spiegato il rappresentante del partito Rodrigo Granda, la scelta di abbandonare la Comisión de seguimiento, impulso y verificación a la implementación del Acuerdo de paz è dettata dal comportamento dell’Alto commissario per la pace in Colombia Miguel Ceballos, che ha avallato la decisione del dipartimento di Stato Usa di inserire Cuba (e il Venezuela) nella “lista nera”. Rodrigo Granda ha affermato: “Non sembra un Alto commissario per la pace ma un delegato per la guerra.”
Pochi giorni fa il senatore Iván Cepeda, del Polo democratico, ha chiesto le dimissioni di Miguel Ceballos, alto commissario per la Pace, rilevando che, a suo avviso, il funzionario non svolgeva le funzioni per le quali è stata creata la carica e che, al contrario, è un “promotore del conflitto armato”, “disprezza il fatto grave di che si verificano sistematicamente omicidi contro ex combattenti, leader sociali e difensori dei diritti umani “, “non ha presentato un disegno di legge o un atto legislativo serio per attuare l’accordo di pace.” “nessun ettaro di terra è stato consegnato a nessun contadino a causa del primo punto dell’accordo, nonostante si dica che vi siano centinaia di migliaia di ettari nel fondo “, ha il coraggio di dire al mondo che la Colombia sia orgogliosa che Cuba che ha contribuito a raggiungere un accordo di pace sia considerata un Paese che tollera il terrorismo “. “questo ci porta a chiederti di dare le dimissioni, perché non sei un commissario per la pace.” E così via.
Per ottenere la pace il popolo colombiano deve sbarazzari del trio, Álvaro Uribe, Iván Duque e Miguel Ceballos, nemico della pace.

Manifestazione per la pace a Bogotá

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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