Da tre giorni i gilet arancioni fanno “caciara”. E in aperta violazione delle misure anti-contagio organizzano assembramenti e fanno un po’ quello che gli pare. L’altro ieri a Milano, oggi a Roma, a Piazza del Popolo. Qualche centinaio, anche qui, venuti da molte parti d’Italia. Tengono a precisare che non sono né di destra né di sinistra (quindi sono di destra), l’ennesimo movimento “spintaneo” (tipo Forconi) che spunta fuori nel momento di massima fragilità del Paese. Un copione che si ripete. Oggi, a comiziare dopo Antonio Pappalardo, al microfono della manifestazione di Piazza del Popolo dei gilet arancioni, c’era anche Manfredo Bianchi: “Sono detto “Il professore””, dice.Al microfono Manfredo Bianchi
Chi è Manfredo Bianchi? Ce lo racconta Saverio Tommasi in un post del 2017: “Si chiama Manfredo Bianchi ed è professore di scuola superiore a Carrara, istituto per geometri Zaccagna. Eccolo, Manfredo Bianchi qualche giorno fa, mentre sventola la bandiera della Repubblica di Salò alle pendici del Monte Sagro, per celebrare quello che la gente normale ricorda invece con un groppo in gola: il rastrellamento di 173 civili da parte dei nazifascisti. La strage di Vinca, per l’appunto, il paesino ai piedi del Monte Sagro.
Le 173 persone rastrellate e uccise dai nazifascisti furono soprattutto donne e bambini. I pochi uomini furono impalati. A un partigiano, qualche giorno dopo, fu dato fuoco, da vivo. I bambini, si diceva, uccisi. Le donne incinte, uccise pure loro. Si racconta che qualcuna fu sventrata con un pugnale, e con il feto giocarono a tiro al piattello”.
E dunque, oggi per qualcuno, era sì la Festa della Repubblica. Ma quella di Salò. Nel video di Local Team l’intervento di Bianchi.
Red.