Giustamente Manlio Dinucci si lamenta1) che neanche nei social ha avuto larga diffusione la notizia sulla videoconferenza dei ministri della difesa della Nato.
Eppure si è fatto un altro passo avanti verso la guerra nucleare.

La riunione, presieduta dal segretario generale Jens Stoltenberg e fortemente voluta dallo Stato profondo Usa, ha deciso di accentuare la “deterrenza”, di rafforzare cioè la presenza militare in Europa e la strumentazione di difesa armata contro le “provocazioni” della Russia, di contrastare la ” pericolosa” espansione economica e commerciale della Cina in gradi di destabilizzare gli assetti politici e finanziari dell’Europa e del “mondo libero”
Il 5G non deve essere in mani cinesi, ma ovviamente sotto controllo di Washington.

Trump, tenuto sotto pressione dal clan Clinton, preoccupato per gli esiti elettorali di Novembre che ,allo stato attuale, appaiono non più tanto propizi, dopo le sparate su Obamacare, sui grossolani errori nella gestione del Covid, dopo le grandi manifestazioni contro il razzismo (sponsorizzate in parte dai “democratici” per fini elettorali), decide di porre, sotto torchio, ancora di più, il vecchio continente, subordinandolo ulteriormente ai diktat statunitensi.

Nello scontro contro Russia e Cina (e loro alleati) non ci deve essere spazio per politiche autonome nell’Occidente dominato da Washington che non gradisce le aperture, ad esempio, della Germania nei confronti della Russia, alle timide concessioni dell’Italia nei confronti della Cina, ad esitazioni nel giudizio sulla politica interna dello stato di Israele, ad un allentamento delle sanzioni contro l’Iran.

In tale prospettiva devono essere colti i mal di pancia del presidente francese Macron che aspira ad un esercito europeo che abbia una sua autonomia dagli Usa e posto sotto guida transalpina e della sovrana d’Europa Angela Merkel che, con piglio da statista, individuando la possibile disgregazione dell’Unione, fomentata da Trump, chiede una maggiore compattezza tra i governi UE, una maggiore solidarietà, il che ha riempito i cuori dei servi italici di grandi speranze elemosinarie di cui parleranno negli Stati Generali, senza, tuttavia, vederne una briciola, se non con prestiti a strozzo.

Contro Russia e Cina, secondo la Nato, l’Europa deve manifestare, anche sul piano mediatico, una crescente ostilità, favorire tensioni e provocazioni. Il pianeta dovrà essere spaccato in due. O con noi o contro di noi.
Perciò si è resa necessaria la creazione del gruppo sulla pianificazione nucleare cui presiede anche l’Italia, rappresentata attualmente da Lorenzo Guerini ( gruppo che raff orzerà l’arsenale nucleare europeo, in assoluta negazione dei trattati internazionali sulla non proliferazione nucleare e sull’uso di armi nucleari).

E si rende necessario, per combattere le presunte minacce militari della Russia e della Cina un “Grande progetto Nato 2030” 2) che comprenda anche Giappone, Australia, Nuova Zelanda, per isolare ed accerchiare il pericolo giallo.

L’Italia parteciperà a tale nobile impresa, con una politica economica mirata al potenziamento delle forze armate, all’espansione delle nostre missioni all’estero, a dotarsi di un personale militare che sappia governare i dispositivi nucleari e che abbia la stessa determinazione dei nostri alleati anglosassoni nell’annientare il pericolo “terrorista” in Afghanistan, in Niger, in Libano…

La Nato predisporrà, per combattere la seconda ondata terrificante del Covid 19, 500.000 militi per tutelare la salute dei cittadini europei che così potranno sentirsi più sicuri non solo contro il Covid ma anche contro una possibile valanga di pipistrelli.

E’ tempo che coloro che si definiscono persone amanti della pace e della solidarietà tra i popoli si schierino e abbiano un minimo di consapevolezza del quadro geopolitico.
Da una parte un Occidente che vuole il dominio del pianeta ed è perciò disposto alla più terribili soluzioni, quale è quella del conflitto nucleare, dall’altra Paesi che non hanno alcun interesse alla guerra come Russia, Cina, Cuba, Venezuela, Siria, Iran Vietnam, Corea del Nord, Sudafrica… e che aspirano non ad un mondo unipolare, bensì ad un sistema planetario multi-polare.
Schierarsi da parte dei Paesi che aspirano alla pace (indipendentemente dal giudizio che si ha sui loro governi e sui loro sistemi politici) e contrastare la politica belligerante dell’Occidente e quindi anche del proprio Paese, è un obbligo politico e morale per chiunque voglia realmente, e non a vuote parole ipocrite, salvare il pianeta dall’olocausto nucleare.

NOTE
1) Manlio Dinucci “ La Nato al timone…” Il Manifesto 23/06/20
2) Manlio Dinucci “ La Nato al timone…” Il Manifesto 23/06/20

tags videoconferenza  pianificazione nucleare   progetto Nato 30

pubblicato anche su l’interferenza 29/06/20

Di Antonello Boassa

Contro le guerre imperiali innanzitutto, contro le guerre valutarie e del debito, contro le politiche neoliberiste. Contro lo sfruttamento dei lavoratori e dei popoli, contro la devastazione del pianeta, in difesa dello stato sociale e della libertà e dell'uguaglianza sociale di tutte e di tutti, in difesa del mondo animale, Antonio scrive anche per L'Interferenza

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