Francesco Cecchini

La cubanità è condizione dell’ anima, è un complesso di sentimenti, idee e attitudini… Fernando Ortiz


Fernando Ortiz, nato a L’ Avana, il prossimo 16 luiglio compirebbe 139 anni.
All’ inizio del XX secolo, Fernando Ortiz fu nominato console di Cuba a Genova. Non era ancora il grande antropologo, ma sicuramente l’ incontro con Genova fu importante. Anche per Genova, che non lo dimentica e vi è una piazza a lui dedicata, Piazza Fernando Ortiz.
Ortiz approfittò del suo soggiorno italiano per approfondire la sua conoscenza in criminologia.
Il poeta ed etnologo Miguel Barnet, che fu studente e collaboratore di Ortiz nei suoi ultimi anni di vita ha detto: “Nessuno ha fatto più di lui in quel momento per rafforzare i legami tra le nostre due culture”,
Miguel Barnet venne a Genova nel 2018 con la delegazione cubana che partecipò al V Fórum Internacional Timbalaye, La ruta de la rumba. E stata un’ occasione anche per rendere omaggio al suo maestro, Fernando Ortiz: “un uomo che ha aperto percorsi che ancora percorriamo”.
“Senza Fernando Ortiz, non sarebbe stato possibile comprendere il grande valore delle nostre tradizioni di origine africana, della stessa rumba”, ha detto il coreografo e ballerino Ulises Mora, presidente di Timbalaye. Nella piazza intitolata al saggio cubano, molto vicino al porto, Barnet, insieme all’ambasciatore cubano in Italia José Carlos Rodríguez, hanno depositato una corona di fiori.
Miguel Barnet è presidente della Fondazione Fernando Ortiz, nonché membro del Partito Comunista di Cuba.

Miguel Barnet a Piazza Fernando Ortiz a Genova


Fernando Ortiz è stato un autore di opere immense e non solo per Cuba e per il popolo cubano. Una per tutte, “El engaño de las razas”, “L’ inganno delle razze”, un contributo di valore contro il razzismo, dove oltre la scienza c’ è la passione. All’ inizio del libro Fernando Ortiz mette una frase di José Martí : No hay odio de razas, porque no hay razas. Non c’è odio delle razze, perché non esistono le razze…. Ortiz, che approfondì il pensiero di José Martí il 9 luglio 1941 tenne una conferenza in un ciclo a lui dedicato, che nello stesso anno venne pubblicata come Martí y las razas.
In “El engaño de las razas”, come in altri suoi lavori, dimostra il fondamento anti-scientifico del concetto “razza” applicate agli esseri umani.
Poiché la nozione biologica di “razza” persiste ancora in alcuni settori professionali e in alcuni gruppi sociali che confondono ancora ciò che è ereditato dalla natura rispetto a ciò che viene creato e trasmesso dalla cultura, questo libro ha ancora piena mportanza, poiché molte delle idee e le discussioni presentate da Ortiz si manifestano sia nel substrato sociale che nel dibattito ideologico, nel suo senso più ampio. La razza è un concetto storicamente e scientificamente convenzionale e mutevole in quanto sociale, volgarmente arrogante e spietato. Pochi concetti sono più confusi e degradati di quello di razza. Confuso da imprecisione e degradato dai bisogni politici e sociali di base in cui è stato ed è impiegato. La stessa parola “razza” non ha un’ origine pura e viene macchiata dall’infamia. Per Ortiz la razza è una voz de mala cuna y de mala vida, una parola di cattiva nascita e di cattiva vita.
Mentre esiste una traduzione in italiano di Contrappunto cubano del tabacco e dello zucchero, non c’è per El engaño de las razas, che meriterebba pubblicazione, nonostante scritto 74 anni fa.

Copertina del libro “El engaño de las razas”

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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