Talebani in armi.


Francesco Cecchini


Sabato 29 febbraio 2020, USA e Talebani hanno firmato a Doha, in Qatar, un accordo, diciamo, di pace. Sono trascorsi quasi 5 mesi e la situazione è la seguente. Finora, Kabul ha liberato 4.400 prigionieri talebani, mentre i Talebani hanno fatto lo stesso con 800 detenuti, 500 dei quali membri delle forze di sicurezza. A metà Luglio Il Pentagono ha annunciato che i soldati statunitensi si sono ritirati da 5 basi militari in Afghanistan e continuano a ridurre la propria presenza nel Paese, come previsto dallaccordo con i talebani del 29 febbraio. Il portavoce capo del Pentagono, Jonathan Hoffman, ha rilasciato tale dichiarazione il 14 luglio: Le forze statunitensi in Afghanistan rimaste sono circa 8.500 e 5 basi militari precedentemente occupate dalle forze statunitensi sono state trasferite ai nostri partner afgani, che apre la strada al ritiro delle truppe americane dal Paese. Per quanto riguarda l’ Italia, la Resolute Support Mission (RSM) vede lo schieramento di 800 militari, 145 mezzi terrestri e 8 velivoli per un costo di 159,7 milioni. La presenza fino al 2021 è stata appena approvata dal Parlamento italiano.
La situazione in Afghanistan rimane ancora molto fragile, instabile e senza pace. Il paese continua ad essere sconvolto da violenze quotidiane.
Le ultime violenze. Almeno 9 talebani sono stati uccisi, a seguito di un attacco contro le forze di sicurezza nella provincia orientale di Ghazni, la notte tra il 20 e il 21 luglio. Un leader dellorganizzazione è stato eliminato. Gli scontri hanno avuto luogo nel villaggio di Arzo, nei pressi della città di Ghazni, quando i militanti islamisti hanno attaccato i posti di blocco delle forze di sicurezza. Lassalto è stato respinto e 9 degli aggressori hanno perso la vita, mentre 3 sono rimasti feriti. Tra loro, un leader del gruppo, noto come Abu Jandal, è stato ucciso. Il giorno precedente, il 21 luglio, almeno 7 membri delle forze di sicurezza sono stati uccisi in un attacco dei talebani nella provincia meridionale di Kandahar. Anche in questo caso, gli scontri sono iniziati quando i militanti hanno attaccato i posti di blocco delle forze armate afghane e 7 agenti sono stati uccisi. Di recente, i talebani hanno effettuato simili incursioni anche nei distretti di Arghistan e Marouf, dove sono stati uccisi 14 talebani, secondo la polizia di Kandahar.
I Talebani stanno uccidendo regolarmente cittadini nelle zone rurali che sospettano siano informatori per il governo o le forze di sicurezza. Il problema che le autorità afghnane devono ora affrontare è come garantire la loro sicurezza in un paese in cui i Talebani stanno guadagnando una presenza quotidiana e che Kabul potrebbe essere la loro prossima destinazione, magari per la vittoria finale.

Elicottero italiano in volo in Afghanistan

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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