Una “visual novel” interattiva che racconta le storie delle vittime della strage del 2 agosto poco prima che scoppiasse la bomba, per “dare l’idea della normalità in cui questa strage è accaduta”. Si chiama “Bo 020880” ed è stata presentata questa mattina a villa Torchi a Bologna nell’ambito delle celebrazioni commemorative a 40 anni dalla tragedia che colpì la città.

Il progetto è stato concepito e realizzato dall’associazione Ipid (Italian party of indie developers) in collaborazione con l’Associazione dei familiari delle vittime della strage 2 agosto, con la supervisione della storica Cinzia Venturoli e illustrata dalle studentesse e dagli studenti e dell’Accademia di Belle arti di Bologna.

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“L’applicazione è un racconto interattivo, in cui abbiamo scelto di dare pochi, piccolissimi dati di carattere storico- spiega l’ideatore del progetto Massimo De Pasquale- per il resto invece abbiamo voluto che l’utente dovesse solo cliccare su alcune illustrazioni disegnate dagli artisti dell’accademia in cui si vedono gli ultimi attimi di vita delle vittime”. Attraverso pochi clic, “tutto ciò che deve fare un utente è vedere queste persone, che magari prendevano il caffè al bar della stazione o si salutavano al binario o parlavano col capotreno per chiedere informazioni” per restituire “l’idea della normalità in cui questa strage è accaduta, lasciando un’immagine nella mente del pubblico che sia anche digeribile e fruibile da ragazzi che magari in alternativa sarebbero bombardati da da un sacco di informazioni e non saprebbero da dove partire”.

La visual novel interattiva è composta dalle scene raffiguranti le vittime nei momenti prima dell’esplosione: 85 storie di vita spezzate. Ma ci sono anche altre scene, marchiate di nero, che ricostruiscono la preparazione e l’esecuzione della strage secondo i fatti ricostruiti in base alle sentenze giudiziarie. Un lavoro grafico di cui si sono occupati gli studenti dell’Accademia.PreviousNext

“Mi sono occupata principalmente delle scene delle vittime e io ho progettato le scene e fatto anche le animazioni- racconta Elena Mazzucato- è stata una sensazione molto forte, in parte commozione, soprattutto per alcuni vittime, perché noi comunque dovevamo leggere i testi per comprendere come rappresentare la scena e e anche molta difficoltà soprattutto per la ricostruzione, perché non avevamo non sempre avevamo le scene dei momenti prima dell’esplosione”.

Insomma, un racconto serissimo e anche difficoltoso nella sua rappresentazione, che di primo acchito non è stato neppure visto con favore dall’associazione dei parenti delle vittime. “Immediatamente non è stata accettata perché era stato presentato un po’ come un gioco, invece poi alla fine hanno compreso che non si trattava di un gioco ma aveva uno scopo didattico e soprattutto parla ai giovani, con un linguaggio dei giovani– ammette Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione- per fare in modo che comprendessero quello che è stato la strage di Bologna e dopo il consiglio ha approvato completamente la questione”.

L’app è disponibile in italiano e inglese da oggi, scaricabile gratuitamente per smartphone e Iphone e visitabile da pc sul sito www.bo020880.it.

Di Nardi

Davide Nardi nasce a Milano nel 1975. Vive Rimini e ha cominciato a fare militanza politica nel 1994 iscrivendosi al PDS per poi uscirne nel 2006 quando questo si è trasformato in PD. Per due anni ha militato in Sinistra Democratica, per aderire infine nel 2009 al PRC. Blogger di AFV dal 2014

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