L’Associazione degli Stati Caraibici (ACS) ha ufficializzato ieri la Dichiarazione della XXV Riunione Ordinaria del Consiglio dei Ministri, tenutasi virtualmente, in cui riconosce il lavoro internazionale solidale di Cuba nell’affrontare la pandemia di Covid-19.
La dichiarazione evidenzia che “Uno speciale riconoscimento è esteso al Governo e al popolo di Cuba per il servizio medico e il supporto all’ACS e agli Stati e territori del mondo nella lotta contro la pandemia COVID-19”.
In un altro punto, il documento sottolinea che “L’ACS ribadisce l’appello al governo degli Stati Uniti d’America di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario che impone a Cuba, e alla legge Helms Burton e di cessare la sua applicazione extraterritoriale”.
“Il Consiglio respinge inoltre l’applicazione delle misure coercitive unilaterali e contrarie al diritto internazionale, che minacciano la pace e la prosperità degli Stati dei Caraibi, le quali devono essere eliminate per soddisfare le esigenze umanitarie dei popoli dei Caraibi in questi tempi difficili” sottolinea in un altro punto il comunicato ufficiale.
Già a marzo, appena scoppiata la pandemia, Giamaica, Antigua e Barbuda, Saint Vincent e Grenadine, Haiti, Saint Lucia, Grenada e Dominica avevano ricevuto medici e infermieri nel loro territorio per aiutare a prevenire la diffusione della malattia.
Le Brigate Mediche cubane fanno parte del Contingente Internazionale “Henry Reeve” di Medici Specializzati in Situazioni di Disastro ed Epidemie Gravi, costituito il 19 settembre 2005 dal leader della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro.
Da parte sua, il Ministro degli Affari Esteri di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, ha ringraziato l’AEC per il messaggio sulla collaborazione medica internazionale dispiegata dall’Isola per far fronte alla nuova pandemia di coronavirus; allo stesso tempo ha sottolineato il sostegno di questa organizzazione regionale alla lotta contro la politica del blocco, imposta da più di 60 anni dalla Casa Bianca.
“Cuba continuerà a lavorare a favore dell’unità, degli accordi e della cooperazione”, ha concluso il ministro degli Esteri cubano.
La prima missione internazionalista medica cubana risale al 23 maggio 1963, quando 29 medici, quattro stomatologi, 14 infermieri e 7 tecnici sanitari si recarono in Algeria.
In un discorso, Fidel Castro all’inaugurazione della Scuola di Medicina Playa Girón all’Avana il 17 ottobre 1962, sottolineò la necessità di medici e personale sanitario in Algeria, che dopo l’indipendenza aveva subito la partenza di massa dei medici francesi.
Attualmente, Cuba sta offrendo collaborazioni mediche contro il covid-19 in 40 Paesi, inclusi numerosi stati caraibici e territori d’oltremare che hanno richiesto il supporto all’isola per affrontare la pandemia.
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