Mercoledì 16 settembre è divenuto ufficiale quello che tutti oramai aspettavano da tempo: le dimissioni di tutto il governo giapponese, che hanno seguito quelle del primo ministro Shinzō Abe, già annunciate lo scorso 28 agosto, dopo che il premier nipponico aveva subito un riacutizzarsi della rettocolite ulcerosa che lo affligge sin da giovanissima età.

Ho passato ogni giorno a dedicare tutto me stesso alla ripresa economica e alla diplomazia per proteggere gli interessi del Giappone“, ha dichiarato Abe dall’ufficio del primo ministro. “È un onore per me aver potuto lavorare su un gran numero di questioni insieme al popolo durante questo periodo. Voglio ringraziare tutti dal profondo del mio cuore“, ha aggiunto. Ufficialmente, Abe resterà in carica fino al momento della nomina del suo successore.

Abe era stato eletto per la prima volta nel ruolo di premier nel 2006, ma aveva dovuto lasciare il proprio incarico solamente un anno dopo, sempre per ragioni di salute, sostituito da Yasuo Fukuda. Abe era poi tornato al potere nel 2012, ottenendo altri due mandati nel 2014 e nel 2017. Con 3.186 giorni al governo, inoltre, Abe è divenuto il primo ministro più longevo nella storia del Paese del Sol Levante, superando Katsura Tarō, protagonista della politica nipponica all’inizio dello scorso secolo.

Il parlamento dovrebbe in queste ore procedere all’elezione di un nuovo primo ministro, che con ogni probabilità sarà il settantunenne Yoshihide Suga, recentemente nominato leader del Partito Liberal Democratico (Jiyū-Minshutō) al posto dello stesso Abe. In seguito, Suga nominerà i componenti del nuovo esecutivo, che dovrebbero in gran parte rimanere invariati rispetto al quarto governo Abe. Tra coloro che sembrano destinati ad essere confermati nelle proprie funzioni, troviamo il ministro degli esteri Toshimitsu Motegi, il ministro delle finanze, l’ex premier Tarō Asō, il ministro della terra, delle infrastrutture, dei trasporti e del turismo Kazuyoshi Akaba, il ministro per i Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo, Seiko Hashimoto, e il ministro per la politica economica e fiscale Yasutoshi Nishimura, nonché il ministro dell’economia, del commercio e dell’industria Hiroshi Kajiyama.

Yoshihide Suga è un veterano della politica giapponese, presente in parlamento sin dal 1996, e precedentemente protagonista della vita politica della città di Yokohama. Nel 2005 ha ottenuto il suo primo incarico governativo, venendo nominato viceministro degli interni e delle comunicazioni dal premier Keizo Obuchi. È stato promosso ministro degli affari interni e delle comunicazioni e ministro per la privatizzazione dei servizi postali nel primo gabinetto Abe, ottenendo poi l’incarico aggiuntivo di ministro per la riforma del decentramento nel dicembre 2006.

Dopo essere stato escluso dal governo nel 2007, Suga è divenuto uno dei più stretti collaboratori di Abe, iniziando la propria scalata verso i vertici del Partito Liberal Democratico: ciò lo ha portato a diventare presidente dell’organizzazione del partito nell’ottobre del 2011 e segretario generale esecutivo ad interim dello stesso l’anno successivo. In seguito al ritorno al potere di Abe, nel 2012, Suga è stato nominato capo di gabinetto, ottenendo la guida del Ministero di Okinawa nel 2014. Insieme a Tarō Asō, Yoshihide Suga è stato l’unico membro del governo ad essere sempre confermato da Abe dal 2012 ad oggi: ciò gli ha concesso di diventare il più longevo capo di gabinetto nella storia giapponese.

La longevità politica e la vicinanza ad Abe hanno permesso a Suga di diventare un membro di spicco del governo, e di ottenere così incarichi importanti, come quello di annunciare pubblicamente l’inizio dell’era imperiale Reiwa, il 1° aprile 2019, mentre nel mese successivo si è recato a Washington per un incontro con il vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence. Tali eventi sono stati interpretati da molti analisti politici come una vera e propria investitura in qualità di successore del pur più giovane Abe.

La figura di Suga si è nuovamente distinta al momento dell’esplosione della pandemia da Covid-19, quando ha criticato la struttura burocratica del governo giapponese, che a suo dire non avrebbe permesso un coordinamento efficace ra i ministeri al fine di dare una risposta coerente all’emergenza. Suga ha inoltre ottenuto il sostegno di altre figure importanti all’interno del partito di governo, come il già citato Tarō Asō ed il segretario generale del Partito Liberal Democratico, Toshihiro Nikai. In occasione della votazione interna per la leadership del partito, Suga ha dovuto affrontare soprattutto Shigeru Ishiba, rivale di lunga data di Abe, ottenendo la vittoria con 377 voti su 534.

Suga erediterà dunque la guida di un governo che possiede una solida maggioranza nel parlamento bicamerale giapponese, grazie all’alleanza tra il Partito Liberal Democratico ed il piccolo Partito del Governo Pulito (Kōmeitō): la maggioranza possiede infatti 314 seggi su 465 alla Camera dei Rappresentanti (Shūgiin) e 141 scranni su 242 alla Camera dei Consiglieri (Sangiin). Il nuovo premier, che entrerà ufficialmente in carica solo al termine della solenne cerimonia organizzata presso il Palazzo Imperiale, ha già detto che continuerà sulla strada delle politiche tracciate da Abe, soprattutto per quanto riguarda la cosiddetta “Abenomics” la politica economica che ha caratterizzato gli ultimi anni. 

CLICCA QUI PER LA PAGINA FACEBOOK

Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy