La prima foto è presa dal sito della NASA e mostra gli incendi sviluppatisi negli ultimi 3 giorni nel Pantanal, nella Amazzonia brasiliana governata dal presidente di ultra destra Bolsonaro il quale risponde di “non avere colpe”.

Ma i numeri dicono il contrario. Dietro i fuochi c’è il governo di Jair Bolsonaro: “È una cosa di cui è colpevole e che deve essere denunciato a livello internazionale. Già in campagna elettorale l’attuale presidente aveva annunciato che tra le sue iniziative ci sarebbe stata quella di liberare la foresta amazzonica per gli sfruttatori delle riserve minerali e per gli allevatori e nei primi due anni del suo governo Bolsonaro ha già mantenuto quelle promesse e il risultato si è visto negli effetti sulla natura”, ha affermato a teleSUR il giornalista e sociologo brasiliano Laurindo Leal.

Il fuoco ha divorato il 15% del territorio. Gli incendi sono iniziati circa due mesi fa e sono considerati i più grandi nella storia di quell’area le cui dimensioni equivalgono allo Stato di Israele. Il governo della regione del Mato Grosso non ha dubbi: il disastro è stato dovuto ad un’azione umana deliberata e con lo scopo di “creare aree di pascolo per il bestiame”.

La zona umida più importante del mondo è condivisa dagli stati del Mato Grosso e del Mato Grosso del Sur e si estende fino ai confini con Bolivia, Argentina e Paraguay. “Recupereremo le immagini dal sistema satellitare e saremo in grado di dimostrare quando e dove è scoppiato l’incendio”, ha dichiarato il governatore del Mato Grosso Mauro Mendes.

L’effetto Bolsonaro

Le devastazioni sono aumentate da quando il presidente Bolsonaro ha assunto il potere in Brasile. L’Istituto Nazionale per la Ricerca Spaziale (INPE) ha contato giorni fa che solo nel mese di agosto sono stati distrutti 1.359 chilometri quadrati della foresta amazzonica, rispetto al record di 1.714 km quadrati dell’agosto 2019.

Nei primi otto mesi del 2020, sono stati persi 6.099 km quadrati. Lo scopo è sempre lo stesso: espandere le attività agricole. L’ex deputato federale Alfredo Sirkis, cacciato da Bolsonaro dalla carica di segretario esecutivo del Forum Brasiliano sui Cambiamenti Climatici, aveva assicurato che l’ondata di deforestazione è guidata dallo stesso governo di estrema destra il quale, oltre a smantellare i controlli, ha mostrato segni di incoraggiamento alla criminalità ambientale. “Questo è come il Viagra per gli occupanti illegali di foreste pubbliche, terre desolate o unità di conservazione, che ora saranno disboscate con maggiore voracità”.

Rete solidarietà rivoluzione bolivariana

https://firms.modaps.eosdis.nasa.gov/map/#t:adv;d:2020-09-12..2020-09-14;l:viirs,modis_a,modis_t,grids,7,8,9;@-68.0,-33.8,3z

https://www.telesurtv.net/news/fauna-brasil-incendios-pantanal-20200914-0028.html

https://www.elperiodico.com/es/internacional/20200914/las-llamas-devoran-el-15-del-mayor-humedal-del-mundo-8112590

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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