Abbiamo fatto una battaglia di testa contro un Paese che per lo più ha votato di pancia e di rabbia. E l’abbiamo persa, come era prevedibile che fosse.

La democrazia si restringe e nulla sarà più come prima. Il prossimo Parlamento potrà avere 3 o 4 grandi partiti/coalizioni, e questo darà un’ulteriore spinta al voto utile, alla polarizzazione del confronto e all’americanizzazione della politica. La condizione ideale per garantire alle politiche liberiste di proseguire indisturbate producendo ulteriore rabbia e frustrazione. Un circolo vizioso da cui non si riesce ad uscire.

Non c’è nessuna legge elettorale che possa correggere gli squilibri provocati da un insensato taglio lineare del Parlamento. E non ho nessuna fiducia che questa maggioranza possa produrre una legge elettorale decente, perchè oggi più di ieri i partiti avranno la necessità di blindarsi ancora di più.

Il NO ha raccolto un 30% che si colloca prevalentemente nell’area sinistra/centrosinistra, e che per lo più ha votato in modo difforme dalle indicazioni di partito. Oggi non si può che riparte da questo 30%, perchè non siamo gente che si arrende facilmente e perchè in questo paese abbiamo problemi di giustizia sociale enormi che oggi non hanno alcuna rappresentanza.

Stefano Lugli

Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

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