Luis Arce e David Choquehuanca del MAS-IPSP

Francesco Cecchini

Torneremo e saremo milioni! Aveva dichiarato Evo Morales dall’ esilio che i golpisti lo avevano costretto e così è stato. Le elezioni del 18 ottobre scorsosono state vinte dal MAS-IPSP (Movimiento al Socialismo – Instrumento Político por la Soberanía de los Pueblos) con ben oltre il 50% dei voti. Il risultato non ancora ufficiale, ma è già stato riconosciuto dalla presidentessa di fatto Jeanine Áñez, che si congratulata con i candidati Luis Arce e David Choquehuanca.  Luis Arce, 57 anni, ex ministro dell’Economia nei governi Morales dal 2005, è professore universitario in numerose università pubbliche boliviane. Grazie a lui, prima del golpe del 2019, la Bolivia era diventata una potenza economica, aumentando di nove volte i proventi delle esportazioni nazionali, dichiarando un surplus fiscale, garantendo un PIL annuo del 5% e con una bassa inflazione stimata attorno al 3,5% su base annuale. Questo ha permesso di mantenere la stabilità economica del Paese grazie anche al buon momento dei prezzi delle materie prime. Per la carica di vicepresidente è stato scelto l’ex ministro degli Esteri David Choquehuanca, 58 anni, leader sindacale della Confederazione dei contadini della Bolivia. Indigeno di etnia aymara, come Evo Morales, è stato ministro degli Esteri dei governi Morales dal 2006 al 2017, difendendo la causa delle popolazioni indigene e il consumo tradizionale della foglia di coca.  Fra il 2017 e il 2019 è stato segretario generale dell’Alba, ovvero l’Alianza Bolivariana para los Pueblos de Nuestra América, un’alleanza economica fra i Paesi socialisti che comprende Bolivia (prima del golpe), Venezuela, Cuba, Granada, Nicaragua, Haiti, Dominica, Saint Kittis e Nevis e Saint Vincent e Grenadine.

 Luis Arce, detto Lucho, ha sottolineato il suo impegno di “portare avanti il nostro programma e, come lo abbiamo più volte detto, lavorare per tutti i boliviani, dando vita ad un governo di unità“.  Ha inoltre  affermato: “Queste elezioni stanno creando una certezza nella popolazione boliviana. Ci sarà un rilancio delle attività economiche che beneficeranno la micro, piccola, media e grande impresa, e anche il settore pubblico e tutte le famiglie boliviane che hanno vissuto per undici mesi nell’ incertezza. Riprenderemo il processo di cambiamento”.

Così Rifondazione Comunista ha salutato la vittoria del  MAS-IPSP.

Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea (PRC-SE) saluta la bella vittoria al primo turno di Luis Arce e David Choquehuanca, candidati a Presidente e vice-Presidente del MAS-IPSP (Movimento al socialismo). I primi risultati parlano chiaro. Il binomio MAS-ISPSP vince con il 52,4% dei voti. Carlos Mesa, il principale avversario, è molto indietro, raggiungendo solo il 31,5%. L’estrema destra di Luis Fernando Camacho è solo terza con il 14,1%. Un anno fa Evo Morales aveva vinto la presidenza con 10 punti di distanza e la OEA gridava alla frode e ha aperto la strada al golpe. Oggi Luis Arce vince con il 20% di differenza e ci aspettiamo che la OEA abbia il pudore di tacere, insieme ad alcuni solerti maggiordomi europei. Il colpo di Stato dello scorso ottobre non è servito a mettere a tacere la volontà di cambiamento del popolo boliviano. Né le minacce degli ultimi giorni e delle ultime ore sono state possibili. Il popolo boliviano ha parlato forte e chiaro. La Bolivia ha recuperato la democrazia. In queste ore, il PRC invita tutte le forze politiche boliviane ad accettare il risultato delle urne. Ci manterremo attenti, affinchè niente possa disturbare la festa democratica che si sta svolgendo in queste ore nelle strade boliviane.

Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale                                  Marco Consolo, Responsabile esteri

Partito della Rifondazione Comunista- Sinistra Europea

Evo Morales dopo la vittoria del MAS-ISPSP

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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