Gli ultimi dati sull’epidemia dovuta al Coronavirus fanno ben sperare. Negli ultimi giorni sono calati i nuovi casi di contagio e, soprattutto, è in diminuzione il rapporto con i tamponi effettuati. Le misure adottate dal Governo sembrano funzionare, anche se resta molto alto il numero dei decessi. L’andamento della curva della pandemia torna a scendere in tutte le Regioni, ma il virus continua a circolare. La storia ci insegna che le epidemie si espandono per successive ondate. L’allentamento dell’attenzione durante l’estate è stata la principale causa dell’aumento dei contagi. Ora non bisogna ripetere lo stesso errore.

È il momento di mantenere alta l’attenzione, di continuare a rispettare con rigore le regole sul distanziamento. Un secondo ‘liberi tutti’ in occasione del Natale e del Capodanno potrebbe essere particolarmente grave.

L’arrivo della terza ondata è assai probabile. Le ragioni sono almeno tre. La prima è il rientro a scuola previsto per il 7 di gennaio. Coloro che insistono per un ripristino della didattica in presenza, prima tra tutti la ministra Lucia Azzolina, non tengono conto degli inevitabili assembramenti che questo comporterà nei mezzi di trasporti, nei locali pubblici e nelle aule scolastiche. Non vedere questi pericoli o fare finta di non vederli, non è comprensibile.

Un secondo motivo è il comportamento spesso ‘infantile’ dei negazionisti e non solo. Un allentamento delle misure per molti è interpretato come un ritorno alla ‘normalità’. Gli italiani hanno bisogno di regole stringenti, altrimenti è l’anarchia. La stessa cosa succede a scuola. Quando i professori per un qualunque motivo allentano la tensione sulle regole di comportamento, il caos in classe e nei corridoi è assicurato. Purtroppo, quello degli adulti non è il ‘fanciullino’ che ritroviamo nelle poesie di Giovanni Pascoli, ma piuttosto una diffusa mancanza di cultura e di senso della comunità.

Infine, la motivazione più grave: l’arrivo dell’influenza stagionale. Tra la fine di dicembre e l’inizio di marzo milioni di italiani saranno costretti a stare a letto con la febbre. Per molti sarà complicato capire se si tratta di influenza o di Covid-19. La corsa a fare i tamponi sarà inevitabile. Questo comporterà un ulteriore intasamento degli ospedali. Ed ancora una volta capiremo quanto sia importante una medicina di base diffusa sul territorio e di come siano stati deleteri i tagli alla Sanità pubblica operati negli ultimi decenni.

Tra poche settimane dovremo affrontare la fase più complicata della pandemia e, ancora una volta, saranno i nostri comportamenti a fare la differenza. Di certo, con quasi mille morti al giorno per Coronavirus, parlare in questo momento di cena di Natale o del cenone di Capodanno è a dir poco paradossale.

REDNEWS

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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