“La disumanità è tra noi. Il profitto le ha aperto la porta. Occorre cambiare”. Il Domenicale di Controlacrisi, a cura di Federico Giusti
L’Italia non va in vacanza ma in lockdown e i dati sui contagi parlano di una probabile terza ondata da scongiurare con provvedimenti severi intrapresi da quasi tutti i paesi europei, incluso chi per mesi aveva rifiutato le chiusure.
In pochi giorni ci siamo resi conto come le chiacchere da ombrellone siano state funzionali a deviare l’attenzione dai problemi reali, le certezze di fine primavera si sono dimostrate fragili come sancito dal picco dei contagi in Regioni dove il virus era stato contenuto o combattuto con piu’ efficacia, per non parlare poi della strage di anziani nelle Rsa.
Oltre 75 milioni di contagiati nel mondo, i morti ufficiali in Italia hanno superato 68 mila unità. Ci vengono raccontate storie all’insegna dell’ ordinaria disumanità, ha ragione Marco Revelli, di cui consigliamo la lettura del testo Umano, inumano e postumano, la inumanità si è impossessata del nostro presente sotto forma di decisioni politiche o tecniche. Chiudere i porti ai migranti condannandoli alla morte, sottoporre alle cure alcuni pazienti con maggiore speranza di vita escludendone altri con svariate patologie o piu’ anziani, il disumano si è impossessato di noi, o meglio è proprio l’inumanità alla ribalta degli scenari imposti dal neoliberismo.
La logica di mercato e la sua supremazia sono sintetizzati nelle parole del presidente di Confindustria di Macerata poi dimessosi dopo il clamore suscitato dalle sue dichiarazioni: Le persone sono stanche di questa situazione e vorrebbero venirne fuori, se qualcuno morirà pazienza.
Lo spettacolo non si interrompa, o meglio la logica accumulatrice del capitale deve continuare imperterrita a produrre profitti la cui distribuzione accrescerà le disguguaglianze, crescenti, degli ultimi 40 anni.
Le aziende non vengono chiuse nonostante l’elevato numero dei contagi perchè l’economia non puo’ farne a meno, lo stesso si diceva per le discoteche e i ristoranti in periodo estivo o per i magazzini della logistica. Ci sembra evidente che la tenuta di questo sistema , con le sue crescenti disparità e ingiustizie, non esiti ad assumere connotati terribili e disumani, con varie accezioni, il problema è dato dalla assenza di alternative reali e da una critica sempre piu’ debole all’esistente.
In commissione Parlamentare hanno perfino bocciato quella timida e parziale proposta di patrimoniale avanzata da alcuni parlamentari subito sottoposti al pubblico ludibrio, a Marzo scadrà il divieto dei licenziamenti collettivi, le nuove assunzioni nel Pubblico impiego (sanità in primis) sono sottoposte alle stesse regole\vincoli che avremmo dovuto rimuovere a inizio estate per consentire agli ospedali e ai centri di ricerca di operare in condizioni migliori della primavera scorsa.
Senza voli pindarici o alte aspirazioni possiamo intravedere alcuni obiettivi reali dal sistema di tassazione con piu’ aliquote fino alla Patrimoniale, dal divieto dei licenziamenti prorogato a tutto il 2021 fino alla reinternalizzazione di tanti servizi (Rsa in primis), dal recupero della evasione fiscale a una nuova leva di lavori socialmente utili in sostituzione del reddito di cittadinanza. E poi assunzioni nella Pa senza vincoli imposti dalla sostenibilità finanziaria, blocco degli sfratti per i prossimi 12 mesi (chi perde lavoro di solito viene anche privato del diritto all’abitare), sono obiettivi reali e praticabili per raggiungere i quali servirebbero obiettivi e pratiche comuni, trasversale alla debole e frammentata comunità politica e sindacale.
Dal perseguire obiettivi reali ne guadagneremmo tutti\e, ne trarrebbero vantaggio innanzitutto la società e i nostri figli ma perfino quel radicamento sociale andato perduto negli anni dei governi di centro sinistra, la rivoluzione puo’ dunque attendere al contrario della lotta alle disuguagalianze e alle disumanità.