“Il governo indiano deve immediatamente fermare la crescente repressione di manifestanti, leader del settore agricolo e giornalisti coinvolti nelle proteste in corso in tutta la nazione contro le tre nuove leggi sull’agricoltura”. Così Amnesty International in un comunicato, chiedendo il rilascio immediato e incondizionato “di tutte le persone arrestate esclusivamente per aver esercitato in maniera pacifica i propri diritti alla libertà di espressione e riunione pacifica”.
“Invece di svolgere indagini sulle notizie di violenze nei confronti dei manifestanti e di assicurare i sospetti colpevoli alla giustizia – denuncia l’Ong -, le autorità hanno provveduto a impedire l’accesso ai luoghi della protesta, bloccare Internet, censurare i social media e utilizzare leggi draconiane nei confronti di manifestanti che, ormai da mesi, esprimono pacificamente la loro opposizione alle nuove leggi”. “Abbiamo assistito a un’allarmante escalation in cui le autorità indiane prendono di mira chiunque osi criticare o protestare contro le leggi e le politiche repressive del governo. La repressione del dissenso nel paese lascia poco spazio alla possibilità di esercitare diritti umani quali il diritto alla libertà di espressione, associazione e riunione pacifica”, ha dichiarato Rajat Khosla, direttore della ricerca, dell’advocacy e delle politiche di Amnesty International.

http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2021/2/10/53889-india-amnesty-international-contro-modi-basta-repressione/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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