L’attore Natalino Balasso ci regala un’altra brillante quanto amara riflessione. Un post su Facebook, una satira sull’ipocrisia dei politici e dei partiti al governo, come è sempre accaduto, quando devono confrontarsi con il mondo della cultura.
Quello che mi sembra è che stavolta le associazioni che riuniscono il variegato mondo dello spettacolo abbiano fatto centro. Nonostante i telegiornali abbiano tentato di ignorare la cosa, nonostante Franceschini abbia tentato di anticipare le manifestazioni romane sparandola veramente grossa, dicendo cioè che vuole riaprire (quando non si sa) i teatri per primo in Europa e probabilmente nel distratto gruppo PD nessuno l’ha avvisato che in Europa i teatri sono già aperti.
Non sarà facile ignorare che le rappresentanze di questo variegato mondo sono ignorate da 12 mesi 12.
Nel frattempo, la Raggi decide di aprire i teatri romani anche per un “sostegno economico ai teatri”. Quello che avviene in teatro come in tutte le altre categorie è che le strutture hanno sostituito le persone. I tecnici e gli artisti non sono i teatri, i tecnici e gli artisti sono a casa da un anno. Ma quindi è una buona cosa che la Raggi apra i teatri. Ma che cazzo avete capito? Non riapre i teatri, li affitta per fare i concorsi pubblici, in quanto luoghi adatti in questo periodo di pandemia, ad accogliere molte persone senza rischi.
Ma di che cazzo stiamo parlando?