Lettera aperta di un sacerdote arabo siriano a Sua Santità Papa Francesco’ è l’ennesima, che il Sacerdote siriano Padre Elias Zahlaoui, 88 anni, ha scritto, senza avere risposta, a Papa Francesco. Lo aveva già fatto con il suo predecessore, Benedetto XVI. Le lettere, si possono definire appelli e anche in un certo senso invettive, al Papa di Padre Elias hanno un grande significato, oltre che teologico, anche politico e storico. Come nel corso di questi anni di guerra alla Siria, il sacerdote siriano anche in questa missiva ha denunciato il silenzio sia di Benedetto XVI che di Papa Francesco, nonostante una guerra capeggiata dagli USA ha devastato con bombe e sanzioni un luogo come la Siria, simbolo della cristianità e convivenza delle religioni

Più volte Padre Elias ha invitato il Pontefice a Damasco e a tal proposito, gli chiede: “Permettetemi anche di chiedervi con tutta semplicità e coraggio, se per caso non se sia accorto, chi ha bloccato davanti a voi ‘la strada per Damasco’, e perché…, per aprirvi le porte illusorie dell’Iraq e del Libano?”

Infine, il sacerdote ricorda al Papa che diverse personalità hanno denunciato la guerra di aggressione e le sanzioni contro la Siria, senza aver paura di ritorsioni, mentre Lui, rappresentante di “Gesù morto sulla croce per amore di tutti” ha preferito il silenzio, anche durante il suo viaggio in Iraq.

Il testo della Lettera a Papa Francesco.

Santità,

Domani chiuderà il ciclo di dieci anni di guerra universale e illegale, condotta contro la mia patria, la Siria, senza sosta!

In questi anni infernali, lei, insieme al tuo predecessore, Papa Benedetto XVI, siete riusciti a mantenere un silenzio pesante, carico di tante domande … esortandovi a pregare per la Siria.

Quante volte mi sono chiesto, e le ho chiesto, nelle mie tante lettere aperte, se non aveva più niente da dire sulla Siria, anche nel tuo recente viaggio in Iraq.

Volete dunque ignorare gli orrori che la Siria ha subito, e che si ostinano a farle subire, fino ad annientarla?

Ha dimenticato che Cristo Gesù, duemila anni fa, sceglieva nella stessa Damasco, e non a Gerusalemme, colui che era il suo peggior nemico, Saulo di Tarso, per fare di lui, nella stessa Damasco, il più grande Apostolo che il cristianesimo ha mai conosciuto?

Ha anche dimenticato il ruolo decisivo che allora la Siria ha svolto durante i primi sette secoli nell’affermazione del cristianesimo e nella sua espansione?

Ha alla fine dimenticato ciò che la Siria ha successivamente inventato e fondato, dal 636 in poi, in termini di buoni rapporti tra musulmani e cristiani, e successivamente tra tutti e gli ebrei, nei secoli successivi? Fino ai giorni nostri, rapporti che tutto l’occidente oggi farebbe bene a imparare, prima che sia troppo tardi?

Santità,

Permettetemi anche di chiederle con tutta semplicità e coraggio, se per caso non se sia accorto, chi ha bloccato davanti a voi “la strada per Damasco”, e perché…, per aprirvi le porte illusorie dell’Iraq e del Libano?

Cristo Gesù non avrebbe qualcosa da dire a lei e all’intera Chiesa d’Occidente proprio su questo argomento oggi, e nella stessa Damasco, prima che sia troppo tardi?

Quindi non ha anche qualcosa da dire e da fare – beh! – proprio su questo tema, proprio in questo momento, come Rappresentante di Cristo Gesù, mentre lei vede con i suoi occhi, e che sa benissimo che la scomparsa del cristianesimo, in tutto il Medio Oriente, è pressoché immediata, a cominciare dalla Palestina, terra della sua nascita, crocifissione e risurrezione?

Ignora che fino ad ora che il popolo siriano soffre di uno strangolamento generale e illegale, è vicino alla carestia, a seguito di questa guerra e di questo blocco totale, imposto da questi paesi occidentali, gli Stati Uniti in testa, fino a precipitare nel caos!

Santità,

Quanto mi addolora, come prete, sentire in Occidente voci come quelle di signori Michel Raimbaud, Oscar Fortin e Thierry Mariani, denunciare apertamente, con un coraggio che non è esente da nessuna minaccia, tali ingiustizie, mentre sono lontane dal godere dell’immunità totale che è sua, e rappresentano solo la loro coscienza, mentre lei, rappresenta questo Gesù morto sulla Croce, per AMORE per TUTTI gli esseri umani.

Santità,

Infine, lasci che le ricordi che questa Damasco crocifissa è diventata oggi e per molto tempo la porta della risurrezione della pace, di cui il mondo intero ha bisogno.

Da parte mia, un sacerdote, lasci che le presenti questa speranza, l’ultima.

Pr. Elias Zahlaoui Damasco, 14/03/2021

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-padre_zahlaoui_a_papa_francesco_10_anni_di_guerra_e_sanzioni_non_ha_pi_nulla_da_dire_sulla_siria/8_40332/

Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

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