Al Senato il Pd al posto di un capogruppo renziano ha messo una renziana.
Ricordiamo Simona Malpezzi come sostenitrice del Jobs Act, della Buona Scuola, dei decreti Minniti contro migranti e richiedenti asilo e dello stravolgimento della Costituzione.
La cosa è piuttosto scontata visto che i parlamentari del PD, nominati grazie a una legge elettorale incostituzionale, rimangono quelli scelti da Renzi.
Si pone un problema che non riguarda la senatrice Malpezzi, a cui facciamo gli auguri di buon lavoro, ma il PD tutto.
Sul piano programmatico il PD non ha mai preso le distanze dalle scelte di Renzi anzi Zingaretti le rivendicò come proprie battaglie.
Abbiamo assistito in questi anni a uno scontro di potere all’interno dei gruppi dirigenti ma l’impostazione programmatica è rimasta la stessa.
Enrico Letta appare la prosecuzione con modalità più educate della stessa linea. E lo stesso Renzi rappresentava una versione maleducata del PD precedente.
Insomma il problema non è Renzi e neanche il renzismo che ormai sono poca cosa tenuta su solo dai media e da un numero di parlamentari che non corrisponde al consenso nel paese.
Maurizio Acerbo PRC