Copertina del libro Biografia non autorizzata di Álvaro Uribe Vélez

Francesco Cecchini

Il libro  di Joseph Contreras e Fernando Garavito, El señor de las sombras – Biografía no autorizada de Álvaro Uribe Vélez   edito da Oveja Negra nel 2002, racconta le attività criminali di Uribe: i suoi rapporti con i paramilitari, tra l’   altro assieme al fratello Santiago formò il gruppo paramilitare Bloque Metro, affiliato alle Autodefensas Unidas de Colombia (AUC), contrabbando, traffico di droga, eliminazione di avversari politici, etc.,etc… Il libro è importante per capire le origini i primi anni della carriera criminale di Álvaro Uribe, che assieme al suo uomo l’   attuale presidente Iván Duque,  è  il nemico principale della pace in Colombia.

Il link con il sito per scaricare il libro ( in spagnolo, ma di facile comprensione) è il seguente:

Un articolo sul tema, Le battaglie di Fernando Garavito, il primo giornalista arci nemico di Uribe, di Iván Gallo è stato pubblicato su Las2orillas del 15 aprile e tradotto per Ancora Fischia il Vento da Francesco Cecchini. Il link con l’   articolo originale è il seguente:

Il 23 dicembre 2002, il direttore di El Espectador Ricardo Santamaría  informò  Fernando Garavito che la sua colonna, la più critica e graffiante contro il presidente recentemente insediato Álvaro Uribe Vélez, sarebbe stata eliminata. Nulla lo provava ma il Palazzo di potere era rimasto infastidito dall’ articolo dal titolo: Perché gli autori dell’ appropriazione indebita della Nazione attraverso il Banco del Pacífico occupano le più alte cariche amministrative del nuovo governo del presidente Uribe Vélez.                                                           Per Garavito, l’  ordine di censura fu emesso dallo stesso Julio Mario Santo Domingo, allora proprietario di El Espectador, che non voleva avere problemi con il nuovo governo.                                              È che le denunce contro Uribe iniziarono presto, quando questi prese le redini del potere alla Casa di Nariño ( La Casa de Nariño, chiamato precedentemente ‘alacio de la Carrera, è un palazzo situato nel centro storico di Bogotá, che ospita la residenza ufficiale del Presidente della Colombia). Garavito aveva iniziato a scrivere su El Espectador nel 1988 sotto la firma di Juan Mosca,  come tributo ai Muiscas e a un personaggio del romanzo di Stendhal La Certosa de Parma.                La sua crociata contro Uribe  iniziò con la  campagna presidenziale di questi antecedentemente alla schiacciante vittoria al primo turno delle elezioni del 2002, quando ha scrisse una colonna,che fece molto rumore,dal titolo Certe erbe della palude, in cui criticò aspramente il modo in cui El Tiempo aveva ha lanciato la pre-candidatura dell’   ex governatore di Antioquia alla presidenza.

Garavito non si fece remora riferirsi a Uribe e al padre, don Alberto, in questi termini: il suo curriculum è piuttosto un biglietto di morte, era un povero studente della scuola Jorge Robledo, figlio del signor Alberto Uribe Sierra, uno di quei personaggi di cui è piena la storia di Antioquia, che barano per un centesimo e vivono raccontandosela,  comprano a credito, per non pagare e risparmiare denaro, un po ‘di debiti qui e un po’ la’.

Nonostante il fatto che Don Alberto divenne il il propietario di una fattoria  e che fosse esibizionista come una cattedrale, con elicottero e acessori inclusi, morì più povero di padre Casafús ( è un modo di dire che morì molto ricco) , che forse fu l’  autore del miracolo. Perché se non fu un miracolo, come si spiega che lasciò una ricchezza immensa e opportuna che tolse dai guai i suoi tre figli, il candidato, il Carepapa e il Pecoso e che fino ad ora aveva passato il tempo a spiegare l’origine di un pò di soldi?

A quel tempo Fernando Garavito aveva 56 anni ed era uno dei giornalisti affermati del paese. Nel 1975, insieme alla prima moglie Maria Mercedes Carranza e Daniel Samper Pizano, fondò la rivista Estravagario, supplemento culturale del quotidiano El pueblo de Cali. Fu direttore generale di Cromos e di El Espectador, vinse il Premio Simón Bolívar, fuautore di 14 libri di poesie e  rimpiangeva che di non essere stato lo scrittore di narrativa come sognava. Inoltre soffrì la tragica morte dei suoi due amori: Maria Mercedes Carranza che si suicidò l’  11 luglio 2003 e la ballerina e coreografa Priscilla Weltton, anche lei scomparsa.

Per i suoi amici, ciò che rendeva la vita in Colombia insostenibile per Garavito era il suo libro Il signore delle ombre, un’autobiografia non autorizzata di Álvaro Uribe Vélez, pubblicato alla fine del 2001, quando l’   allora candidato alla presidenza non raggiungeva nemmeno le doppie cifre nei sondaggi . Il libro, scritto a quattro mani con il giornalista di Newsweek Joseph Contreras, che aveva affrontato il candidato in una dura intervista in cui lo mise alle strette ponendogli domande sui suoi presunti legami con i gruppi paramilitari.   Felipe Ossa, direttore della Biblioteca nazionale, si  rifiutò di distribuire il libro, ritenendolo “opportunista, prodotto di risentimento e odio. È fatto alla leggera. Nessun biografo o giornalista serio fa un libro in due settimane “. Il libro affrontava questioni scottanti come la gestione del candidato come direttore dell’ aeronautica civile e il favore che aveva fatto a Pablo Escobar approvando le piste dove i suoi aerei partivano per inondare gli Stati Uniti di cocaina. Le altre questioni spinose affrontate dall’indagine sono state: che Uribe  a Medellín incontrava banditi, che il dirigente  sportivo César Villegas il giorno dopo essere stato colpito a morte doveva avere un appuntamento con persone dell’ ambasciata degli Stati Uniti  e gli aveva dato a Uribe, costretto, soldi  per una delle sue campagne …

Il libro circolò quasi clandestinamente durante gli anni della Sicurezza Democratica. Nel 2008, tramite YouTube, le sue principali teorie sono state esposte in questo breve video:

https://www.youtube.com/watch?v=DMH7k1OLJZcbreve

Oggi Il Signore delle Ombre è un libro mitico e le sue prime edizioni sono molto ricercate dai giovani che hanno deciso di rifiutare Uribe e la sua eredità criminle.  Dal marzo 2002 Garavito si trsferì a vivere in Texas, Stati Uniti. Cercò  rifugio in quel Paese perché era l’unico in cui poteva entrare grazie al suo visto e, secondo lui“essere colombiano significava aver bisogno di un visto”. Da quel momento, dopo aver esaurito la sua rubrica su El Espectador, Garavito è stato un pioniere di giornalismo digitale. Non perse mai  i contatti con la Colombia.

Il 27 ottobre 2010, Fernando Garavito tornava  da Marfa, una città deserta nel sud del Texas, dove si era recato per ricevere una borsa di studio dalla Fondazione Lannan per realizzare un libro sulla vita di Priscilla Wellton, sua moglie, coreografa e ballerina. Stava andando a 80 miglia all’ora quando si addormentò durante la guida. Aveva 66 anni. Senza immaginare che il Presidente che aveva visto salire al potere e che tanto aveva criticto con la penna, sarebbe finito nelle trappole giudiziarie che lo avrebbero messo a casa, ai domiciliari carcere, costretto a rinunciare al seggio in Senato e senza dubbio tolto la fama di essere il più popolare dei presidenti della storia.

Joseph Contreras, è il direttore regionale per l’America Latina della rivista Newsweek, e, tra l’ altro pubblicò un articolo sul passato narco-paramilitare di Álvaro Uribe Vélez.

Copertina del libro e Fernando Garavito.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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