A poco più di una settimana dalle elezioni regionali di Madrid, in Spagna si infiamma lo scontro con l’estrema destra.

Una lettera contenente  minacce di morte rivolte a Pablo Iglesias e alla sua famiglia e quattro proiettili è stata recapitata tre giorni fa al leader di Unidas Podemos, nonché candidato unitario di di UP e PSOE alle prossime elezioni regionali.

Buste con minacce di morte sono state spedite anche al ministro degli Interni, Fernando Grande-Marlaska, e alla direttrice della Guardia Civil, María Gámez. Il modello di proiettili nella busta era di un tipo usato in passato per i fucili di assalto dell’Esercito spagnolo. Un particolare che in Spagna ha un sapore amaro, visto il tremendo passato di golpe e regimi militari che ha vissuto il paese fino a pochi decenni fa.

A far alzare ulteriormente la tensione ha contribuito il partito di estrema destra Vox, che durante il dibattito elettorale nella Cadena Ser, ha visto il suo leader rifiutarsi di esprimere solidarietà al leader di UP, preferendo mettere in dubbio la reale esistenza di queste minacce. Pablo Iglesias ha subito chiesto a Monastero di ritirare l’accusa di essersi inventato le minacce di morte, ma non è arrivato nessun passo indietro da parte della candidata del partito sovranista. Pablo Iglesias ha a quel punto deciso di abbandonato lo studio televisivo.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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