Non abbiamo ancora finito di provare dolore e rabbia per Luana , che un’altra macchina ha divorato un altro operaio: Christian 49 anni, metalmeccanico di Busto Arsizio. È un omicidio come tutti gli altri e come tutti gli altri resterà senza conseguenze se non per le sue vittime.
Negli ultimi dieci anni in Italia sono stati uccisi dal lavoro circa 15000 lavoratrici e lavoratori e per questa strage non c’è un solo imprenditore che subisca misure detentive. Uccidere un operaio con la mancata sicurezza è il reato grave più sicuro e impunito del nostro paese. Chi parli di imprenditori e non ricordi che il 70% di essi viola le misure di sicurezza, è complice. Chi parli di flessibilità, produttività, competitività e ignori che c’è un rapporto diretto tra queste e la strage, è complice. Chi parli di giustizia e non metta al primo posto la fine della licenza di uccidere chi lavora, è complice. Grazie a questa vasta complicità, sulla quale si fondano il sistema economico, quello politico e quello istituzionale, nessun imprenditore paga per la strage. Che anche per questo non ha fine.
Quanti padroni sono in carcere per la strage di operai? Nessuno.
Giorgio Cremaschi Pap