Non abbiamo ancora finito di provare dolore e rabbia per Luana , che un’altra macchina ha divorato un altro operaio: Christian 49 anni, metalmeccanico di Busto Arsizio. È un omicidio come tutti gli altri e come tutti gli altri resterà senza conseguenze se non per le sue vittime.
Negli ultimi dieci anni in Italia sono stati uccisi dal lavoro circa 15000 lavoratrici e lavoratori e per questa strage non c’è un solo imprenditore che subisca misure detentive. Uccidere un operaio con la mancata sicurezza è il reato grave più sicuro e impunito del nostro paese. Chi parli di imprenditori e non ricordi che il 70% di essi viola le misure di sicurezza, è complice. Chi parli di flessibilità, produttività, competitività e ignori che c’è un rapporto diretto tra queste e la strage, è complice. Chi parli di giustizia e non metta al primo posto la fine della licenza di uccidere chi lavora, è complice. Grazie a questa vasta complicità, sulla quale si fondano il sistema economico, quello politico e quello istituzionale, nessun imprenditore paga per la strage. Che anche per questo non ha fine.
Quanti padroni sono in carcere per la strage di operai? Nessuno.

Giorgio Cremaschi Pap

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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