La sinistra cilena si aggiudica la maggioranza dei 155 seggi della Assemblea costituente che dovrà scrivere la nuova Costituzione. SArà la prima vera costituzione democratica che chiuderà finalente il periodo della dittatura del generale Augusto Pinochet. Una volta approvata da un referendum il prossimo anno, la nuova Carta reciderà dopo 40 anni l’ultimo legame con il ‘pinochetismo’, rappresentato da una Costituzione approvata senza le minime condizioni democratiche.
Secondo una proiezione fatta dagli analisti della tv Cnn Chile, della nuova Assemblea faranno parte anche 17 eletti delle comunità indigene cilene insieme ai rappresentanti dei partiti tradizionali: 38 di ‘Chile Vamos’, 28 di ‘Apruebo Dignidad’ (Frente Amplio più Partito comunista), 25 di ‘Apruebo’ (socialisti, Ppd e Democrazia cristiana), e uno della lista del ‘Partido Humanista’.
La rappresentanza più forte è quella degli eletti come indipendenti, che saranno 46, e che sono gli interpreti del movimento che a partire del 19 ottobre 2019 espresse nelle strade il proprio disagio nei confronti della classe politica tradizionale, chiedendo cambiamenti radicali.