Il presidente “socialista” del Messico, López Obrador, difende il voto del suo Paese all’ONU per avviare indagini sulle atrocità israeliane a Gaza.

Durante la sua consueta conferenza stampa mattutina tenutasi ieri, Obrador ha difeso la risoluzione approvata dalle Nazioni Unite contro Israele di fronte alle recenti operazioni offensive israeliane contro l’enclave costiera palestinese.

“Noi appoggiamo la politica che si applica nella seguente maniera, cercando sempre che ci sia dialogo e che non ci sia violenza.
Non voglio insistere ancora molto sul tema, ma voglio dire chiaramente che noi sosteniamo l’operato avuto dal nostro rappresentante davanti all’organismo internazionale e membro del Consiglio di Sicurezza, Juan Ramón De la Fuente, per aver votato sì alla suddetta risoluzione.
Il suo pronunciamento è lo stesso che assumiamo con il Ministero degli Esteri.”, ha affermato López Obrador.

Lunedì scorso Israele aveva convocato l’ambasciatore messicano Macedo per protestare contro il voto espresso all’ONU.
Il direttore generale della Divisione latinoamericana del ministero degli Esteri israeliano, Modi Ephraim, ha dichiarato a Macedo che “è inconcepibile che il Messico si schieri con paesi ostili a Israele in una decisione che non contribuisce alla pace e che premia il terrorismo”.

Il 27 maggio, i 47 Paesi del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (UNHRC) hanno approvato una risoluzione contro il governo israeliano chiedendo la creazione di una commissione internazionale e indipendente per indagare sulle violazioni relative alla più recente escalation di attacchi da parte di Israele contro la Striscia di Gaza, così come gli abusi “sistematici” del governo israeliano che hanno innescato un ciclo ripetuto di violenze nei territori palestinesi per decenni.

La risoluzione ha ricevuto il via libera con 24 voti favorevoli, compreso quello del Messico, 14 astenuti e 9 contrari, creando disagio al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu (nel link il voto Paese per Paese
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=6129650733715363&id=1034770026536818).

Il 21 maggio, il rappresentante messicano De la Fuente, aveva già criticato il fatto che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) non si fosse pronunciato sulla situazione degli abitanti di Gaza. “Il Messico condanna l”uso sproporzionato della forza nella Striscia di Gaza contro le infrastrutture civili”, affermò in quel frangente il diplomatico.

Il Messico è tra i Paesi che sin dal suo primo intervento a gennaio come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il periodo 2021-2022 ha chiesto uno Stato per la Palestina.

Nei bombardamenti israeliani di 11 giorni (10-21 maggio) hanno perso la vita almeno 253 palestinesi, tra cui 66 bambini e 39 donne.

Il video delle dichiarazioni del presidente Obrador nel link: https://www.hispantv.com/noticias/mexico/493571/israel-gaza-onu-resolucion

Rete solidarietà rivoluzione bolivariana

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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