Prima economia mondiale per PIL a parità di potere d’acquisto, la Repubblica Popolare Cinese sta espandendo sempre più i propri orizzonti anche in ambito spaziale, come dimostrano le recenti grandi conquiste cinesi in quest’ambito. Attraverso lo Spazio, infatti, la Cina sta dimostrando il proprio impressionante sviluppo tecnologico, che oggi le permette di essere quanto meno alla pari con le altre principali potenze della tecnologia mondiale, a partire dagli Stati Uniti.

Giovedì, i tre astronauti dell’equipaggio della navicella spaziale Shenzhou-12 sono stati i primi ad entrare all’interno del modulo spaziale Tianhe, nucleo iniziale del programma che porterà alla creazione della stazione spaziale Tiangong. Nella giornata di venerdì, i tre astronauti hanno avuto accesso alla Tianzhou-2, un cargo spaziale che aveva precedentemente trasportato le provviste per l’equipaggio. Le due navicelle Shenzhou-12 e Tianzhou-2 hanno in questo modo dato vita al primo complesso lineare cinese, collegandosi con successo alle estremità opposte del modulo Tianhe.

L’equipaggio cinese è composto da Nie Haisheng, il più esperto dei tre astronauti, Liu Boming, che aveva già partecipato alla missione Shenzhou-7 nell 2008, e Tang Hongbo, che invece è alla sua prima esperienza nello Spazio.

I media cinesi hanno fatto notare come la nuova navicella Shenzhou-12 sia risultata nettamente la più veloce tra quelle lanciate fino ad oggi dalla Repubblica Popolare, percorrendo in appena 6,5 ore uno spazio che la Shenzhou-11, nel 2016, aveva coperto in 40 ore, mentre di recente la capsula statunitense SpaceX Crew Dragon ha impiegato 23 ore per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Il successo mostra anche che la Cina ha sviluppato un’applicazione tecnologica di automazione nello Spazio altamente avanzata nelle capacità di tracciamento e monitoraggio”, ha affermato Wang Ya’nan, caporedattore della rivista Aerospace Knowledge, intervistato dal Global Times.

Grazie al programma della stazione spaziale cinese Tiangong, per la prima volta nella storia ci sono allo stesso tempo ben dieci uomini che vivono nello spazio, visto che i tre astronauti della Repubblica Popolare vanno ad aggiungersi ai sette che abitano attualmente la ISS. La Cina è inoltre il Paese con il maggior numero di astronauti attualmente nello spazio, al pari degli Stati Uniti. “La missione di giovedì ha portato la Cina in una posizione di leader mondiale in termini di popolazione di astronauti in orbita, poiché il Paese prevede di ruotare i suoi candidati astronauti su base routinaria per garantire soggiorni umani a lungo termine con non meno di tre persone a bordo della stazione spaziale, che è allo stesso livello degli Stati Uniti e della Russia”, hanno scritto Deng Xiaoci e Fan Anqi sulle pagine del Global Times.

Ancora Wang Ya’nan ha osservato che la Cina è stata spinta a sviluppare la propria tecnologia spaziale a causa dell’ostracismo mostrato dagli Stati Uniti nei confronti del Paese asiatico, che non ha permesso a Pechino di partecipare alle missioni della ISS, al contrario di quello che accade per gli astronauti europei, russi, canadesi o giapponesi. “La Cina prevede di avere tre astronauti in orbita che lavorino e vivano per almeno tre mesi nella propria stazione spaziale, e anche di averne altri tre come equipaggio di riserva, e ci saranno rotazioni ogni pochi mesi. Sarà difficile anche per gli Stati Uniti tenere il passo”, ha aggiunto il giornalista.

Come in molti altri campi, dunque, la politica statunitense volta ad isolare la Cina ha ottenuto un risultato opposto rispetto a quello voluto da Washington. Anziché lasciare Pechino indietro, tale atteggiamento ha ulteriormente motivato il governo cinese ad investire in settori di grande valore tecnologico, sia sulla Terra che nello Spazio. Secondo Wu Xinbo, direttore del Centro di studi americani presso la Fudan University di Shanghai, “la Cina ha la capacità e la scala economica per costruire un sistema di sviluppo relativamente indipendente. Gli sforzi degli Stati Uniti per contenere la Cina potrebbero solo rallentarla, ma non fermerebbero mai lo sviluppo della Cina”. “La Cina sta diventando il più grande mercato di consumo al mondo, il che in cambio fornirà una spinta ancora più forte per lo sviluppo tecnologico“, ha aggiunto l’accademico.

Non dimentichiamo che la ISS, lanciata nel 1998, si trova oramai alla fine del suo ciclo di vita. La dismissione della stazione dovrebbe avere inizio nel 2024 ed essere completata entro il 2028, e al momento non sembrano esserci programmi in vista per la sua sostituzione. Questo significa che tra pochi anni la Cina potrebbe diventare la prima potenza spaziale del pianeta.

La Cina ha fatto grandi passi in avanti negli ultimi cinquant’anni, dal lancio, il 24 aprile 1970, del suo primo satellite, denominato Dongfanghong-1. Quel giorno, la Cina divenne il quinto Paese al mondo ad effettuare con successo il lancio di un satellite con un razzo vettore nazionale, dopo Unione Sovietica, Stati Uniti, Francia e Giappone. Il 15 ottobre 2003, Yang Liwei divenne il primo astronauta cinese nello Spazio, orbitando attorno alla Terra a bordo della navicella Shenzhou-5. Prima di Yang, solamente l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti erano riusciti a mandare uomini nello Spazio.

Non dimentichiamo, poi, che la Cina sta effettuando missioni anche oltre l’orbita terrestre. Lo scorso 14 maggio, nell’ambito della missione Tianwen-1, lo Zhurong è divenuto il primo rover cinese ad atterrare e ad esplorare la superficie di Marte. In precedenza, solo gli Stati Uniti erano riusciti ad effettuare una missione di questo tipo. Zhang Rongqiao, capo pianificatore della missione marziana, ha già annunciato che il prossimo obiettivo per le esplorazioni spaziali cinesi sarà quello di raggiungere Giove. “L”umanità non ha ancora una conoscenza completa del sistema gioviano e ha condotto solo una manciata di operazioni lì”, ha detto Zhang, “pertanto il gigante gassoso è pieno di opportunità per le scoperte scientifiche”. In effetti, solamente poche sonde hanno visitato Giove, tra le quali la Pioneer 10 nel 1973, la prima in assoluto, e la Juno, nel 2011, la più recente.

Oggi, dunque, la Cina continua a scalare la classifica delle potenze spaziali, e presto potrebbe ritrovarvisi in vetta.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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