I fatti si ri­pre­sen­ta­no a sca­den­za re­go­la­re da circa 1 anno, pre­si­di e pic­chet­ti dei fac­chi­ni as­sa­li­ti da bande ar­ma­te di mazze, ti­ra­pu­gni e taser con l’in­ten­to di cac­cia­re via gli ope­rai ri­muo­ven­do i bloc­chi alle merci. Sul sito del Si­co­bas e sui so­cial le im­ma­gi­ni di quan­to ac­ca­du­to nella notte tra Gio­ve­di’ 10 e Ve­ner­di’ 11 giu­gno, l’ag­gres­sio­ne con il grave fe­ri­men­to di un com­pa­gno.

So­cie­tà di si­cu­rez­za as­sol­da­te da azien­de e mul­ti­na­zio­na­li che ri­cor­ro­no a pic­chia­to­ri di pro­fes­sio­ne, di­ver­si dei quali noti per sim­pa­tie di estre­ma de­stra e con pre­ce­den­ti pe­na­li per ag­gres­sio­ni, ma­no­va­lan­za pa­ga­ta da molte azien­de per in­cu­te­re ti­mo­re tra gli ope­rai in scio­pe­ro.

Stia­mo ri­tor­nan­do ad un ca­pi­ta­li­smo di fine Ot­to­cen­to quan­do i pa­dro­ni ri­cor­re­va­no a squa­dre di pic­chia­to­ri per sgom­be­ra­re i pre­si­di e i pic­chet­ti. Ci ver­reb­be da chie­de­re cosa in­ten­da fare la Que­stu­ra lo­ca­le, sap­pia­mo di non do­ver­ci aspet­ta­re molto dalla Giu­sti­zia bor­ghe­se ma sul­l’u­ti­liz­zo di squa­drac­ce an­ti­scio­pe­ro e sul loro stes­so ope­ra­to non po­tran­no ta­ce­re o re­sta­re iner­ti.

Siamo a co­no­scen­za di al­cu­ne que­re­le ed espo­sti del SI Cobas con­tro al­cu­ne ag­gres­sio­ni su­bi­te dagli ope­rai con tanto di fil­ma­ti e foto a do­cu­men­ta­re i fatti, ep­pu­re a di­stan­za di mesi la si­tua­zio­ne non solo è ri­ma­sta la stes­sa ma va peg­gio­ran­do di gior­no in gior­no con fatti sem­pre più gravi nel frat­tem­po ve­ri­fi­ca­ti­si.  Per­chè la Ps pre­sen­te al pre­si­dio non è in­ter­ve­nu­ta con­tro i maz­zie­ri con la stes­sa ener­gia con la quale sono stati ca­ri­ca­ti gli ope­rai pro­ta­go­ni­sti dei bloc­chi dei mesi scor­si?

Non si trat­ta di risse tra ope­rai, fa­vo­re­vo­li e con­tra­ri agli scio­pe­ri e ai bloc­chi, si trat­ta di azio­ni co­strui­te a ta­vo­li­no per dif­fon­de­re paura e ras­se­gna­zio­ne con­tro chi lotta in di­fe­sa dei posti di la­vo­ro.

Ci sem­bra evi­den­te che da­van­ti a si­tua­zio­ni gra­vis­si­me, ag­gres­sio­ni pre­me­di­ta­te e di inau­di­ta vio­len­za non ba­sti­no più le pa­ro­le di con­dan­na, serve in­ve­ce porre fine alla pre­sen­za di guar­die pri­va­te nei luo­ghi di la­vo­ro con­sa­pe­vo­li che la si­tua­zio­ne di­ven­te­rà sem­pre più pre­oc­cu­pan­te con il ri­pri­sti­no dei li­cen­zia­men­ti col­let­ti­vi.

Re­da­zio­ne di Lotta Con­ti­nua

https://www.lotta-continua.it/index.php?option=com_easyblog&view=entry&id=775&Itemid=319

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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