Edward Weston e Tina Modotti fotografati nel loro secondo anniversario in Messico


Francesco Cecchini


Tina Modotti nacque 125 anni fa, a Udine il 17 agosto 1896. Visse una vita breve, morì a 45 anni, ma intensa. Fu emigrante, attrice, fotografa, militante comunista, responsabile del Soccorso Rosso in Spagna. Una vita infinita che per essere raccontata ha richiesto biografie, come “Tinissima” di Elena Poniatowska o “Tina Modotti. Verità e leggenda” di Christiane Barckhausen o altre.
La relazione di Tina Modotti con il fotografo Eward Weston è importante. Tina conosce Edward nel 1921 a Los Angeles a una festa a casa sua e del marito Roubaix de l’Abrie Richey, Robo, un elegante appartamento nel Bryson Hotel a Lafayette Park, vicino al centro. Edward Weston e Robo sono amici e lo diventa anche Tina, che invitata nel suo atelier a Glendale, cittadina nella contea di Los Angeles. Tina posa per Edward come modella anche di nudo e diventa sua amante. Robo sicuramente si rende conto di quello che avviene tra sua moglie e il suo amico, ma non dice nulla. Comunque con tutta probabilità è la ragione del suo viaggio a Messico dove il 9 febbraio 1922 muore per un attacco di vaiolo. Tina arriva per i funerali ed è il primo incontro con il paese, il Messico, che segnerà la sua vita. Ha 25 anni. É un periodo di lutti , però. Deve rientrare immediatamente a San Francisco per la morte del padre, Giuseppe.
In quei giorni di dolore per la perdita di un compagno e del padre cura la pubblicazione di una raccolta di versi e prose del marito, The book of Robo e ne scrive la biografia. Tina ha anche doti di scrittrice di cui si servirà innanzitutto in Spagna. Insomma debutta prima come scrittrice che come fotografa.
Affascinata dal Messico convince il suo amante ad accompagnarla per viverci e fotografare. A fine luglio 1923 Tina parte per il Messico con Edward Weston e il figlio Chandler. Sbarcano al porto di Mazatlán e poi vanno prima a Colima e poi a Città del Messico. Affittano una casa in via Buen Retiro a una quarantina di minuti dal centro e troppo periferica. Si spostano a una casa via Lucema in Colonia Juarez che offre più opportunità per l’ attività fotografica.
Tra i due amanti vi è un accordo: Tina gestisce lo studio e la casa, lavoro da donne, e fa da traduttrice, Edward le insegna a fotografare, compreso sviluppo e stampa. Comunque Tina non è del tutto sprovveduta, a soli 12 anni costretta a lavorare in una fabbrica tessile, nelle ore libere frequenta lo studio fotografico dello zio Pietro Modotti e da lui apprende le prime nozioni dell’ arte fotografica. Inoltre a San Francisco il padre Giuseppe apre uno studio fotografico che sicuramente Tina frequenta, anche se non con continuità. Pochi mesi dopo, aiutato da Tina Modotti, Edward Weston tiene la prima mostra fotografica alla Aztec Land House. E’ un grande successo di pubblico e di importanti intellettuali, che mette in luce a città del Messico Edward Weston e Tina Modotti. Una seconda mostra sempre organizzata da Tina si tiene a fine 1924 al Palacio de la Mineria.
Le prime foto di Tina dal 1923 sono still life, oggetti, fiori, architetture, ritratti. Sono fortemente influenzati da Edward Weston, che scrive ad un amico: “Tina ha fatto una fotografia che mi picerebbe firmare con il mio nome e ciò non capita spesso.”
Nel frattempo frequentano l’ elite culurale messicana come il pittore e muralista Diego Rivera che scrive nel 1926 un articolo in Mexican Folockways su Edward Weston e Tina Modotti dove loda entrambi, ma sottolinea la maggiore messicanità delle fotografie di Tina.
Entrambi compiono un viaggio di andata e ritorno agli Stati Uniti. Alla fine del 1925 Tina ritorna a San Francisco a visitare la madre ammalata. Conosce Dorothea Lange, che la consiglia su come fotografare e permuta la sua Corona 4×5 con una Graflex Reflex, la stessa che usa Edward Weston, senza treppiede che permette di fotografare più liberamente. Anche Edward Weston a dicembre 1924 va a Los Angeles a incontrare la moglie e ritorna dopo 8 mesi con il figlio Brett, che sulle orme del padre fotografa e compie i primi passi di una carriera di fotografo.
Poco dopo l’ arrivo in Messico Tina Modotti inizia ad essere autonoma. Entra in contatto con un gruppo di intellettuali, gli Estridentistas, hanno molto del futurismo italiano anche se ne detestano la vicinanza al fascismo, frequenta loro eventi e scatta una serie di foto in stile estridentista, Fili del Telefono, Stadio.
Dopo pochi anni Tina ed Eward si lasciano.
A giugno del 1926 Tina ed Edward partono per il centro del Messico a raccogliere immagini per il libro di Anita Brenner Idols Behind Altars e qui il lavoro dei due fotografi prende strade molto diverse. Squisitamente strutturate e piene di gusto estetico le foto di Weston, quelle di Tina mostrano un luogo fatto di comunità indios compatte, vibranti, attive e rivelano lintensità del suo incontro con il Messico rurale. Tina sceglie i suoi soggetti dalla strada e si interessa, con occhi pieni di solidarietà e di rispetto alle donne lavoratrici. Alla fine del 1926 la storia d amore tra Tina ed Edward finisce e lui decide di lasciare il Messico.
Edwars Weston scrive su suo diario: ” L’ addio al Messico sarà ricordato come l’ addio a Tina. Per un istante si rAbbracci abbracci abbrauppe la barriera tra di noi. Fino a che non arivammo al Paseo in un taxi diretti al treno mi permise guardare i suoi occhi. Ma quando lo feci vidi quello che volevano dire, l’ avvicinai, le nostre labbra si unirono in un bacio interminabile fino che non ci fermo il fischio di un gendarme… Andiamo… Gli ultimi abbracci… Tina con gli occhi pieni di lacrime. Questa volta, Messico, è un addio per sempre. E tu, Tina! Mi spiace che debba essre un addio per sempre.” Dopo l’ addio i due continuarono a scriversi per molto tempo.
Tina, donna libera oltre a Edward Weston ha altri amori, Xavier Guerrero, Vittorio Vidali, ma l’ uomo della sua vita è Julio Antonio Mella, giovane, bello e rivoluzionario, morto tra le sue braccia il 10 gennaio 1929, vittima di un sicario del dittatore cubano, Gerardo Machado. Quando giovane, 45 anni, le si ferma per sempre il cuore, il 10 gennaio 1929 a Città del Messico, trovano nella sua borsetta una foto di Julio Antonio Mella.

Julio Antonio Mella, fotografato da Tina Modotti nel 1928

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

Un pensiero su “TINA MODOTTI NACQUE 125 ANNI FA E HA VISSUTO DEL TEMPO CON EDWARD WESTON.”
  1. Tina, per la precisione, nacque il 16 agosto e non il 17, come si tramanda.
    Ieri un gruppo di ‘amici’ udinesi la ha festeggiata con un mazzo di fiori, a Udine.
    Qui sotto un mio articolo pubblicato sul quotidiano friulano “Il Messaggero Veneto”, nella cronaca di Udine.

    Cordialmente, giorgio ganis

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