Dopo otto anni di governo conservatore la Norvegia svolta a sinistra, complice anche la crescita dei partiti della sinistra radicale.

Il nuovo premier della Norvegia sarà con tutta probabilità il il leader laburista Jonas Gahr Stoere, che ha già avviato in queste ore i colloqui con i centristi del Senterpartiet e con i socialisti di sinistra del Sosialistisk Venstreparti al fine di costituire una maggioranza di governo.

Il nuovo leader del partito socialdemocratico aveva incentrato la sua campagna elettorale sulla denuncia dello spaventoso aumento delle diseguaglianze sociali in un paese che è ormai copia sbiadita del fortunato modello socialdemocratico scandinavo, gradualmente abbandonato a partire dagli anni ’80 a suon di riforme di stampo liberista.

Il voto di ieri in realtà non ha premiato tanto i socialdemocratici (che hanno comunque interrotto una ormai cronica emorragia di voti, raccogliendo il 26,4% e 48 seggi su 169) quanto i suoi potenziali alleati, di centro e di sinistra, che permettono oggi ai laburisti di proporsi come perno di una coalizione maggioritaria.

Sempre a sinistra del campo social-democratico va segnalata la performance di Rødt, formazione di stampo social-comunista che passa dal 2,4% al 4,7% e di conseguenza da 1 ad 8 seggi in parlamento.

I grandi sconfitti di questa tornata elettorale sono tuttavia i liberal-conservatori, che escono da questo secondo mandato di governo consecutivo con le ossa rotte: il 20,5% dei voti raccolti ieri gli valgono appena 36 seggi, 9 in meno delle scorse elezioni e l’impossibilità certificata di proporsi come maggioranza in parlamento.

Se in molti adesso si aspettano una svolta a sinistra nelle politiche governative, decisamente meno speranze ci sono che il nuovo potenziale premier Jonas Gahr Stoere imprima al paese anche una svolta green: sembra confermato il fatto che il nuovo governo non avanzerà strappi sull’economia petrolifera, che garantisce oggi il 14 per cento del prodotto interno lordo e ben 160 mila posti di lavoro.

In Norvegia i socialdemocratici vincono le elezioni. Cresce la sinistra radicale

Di Nardi

Davide Nardi nasce a Milano nel 1975. Vive Rimini e ha cominciato a fare militanza politica nel 1994 iscrivendosi al PDS per poi uscirne nel 2006 quando questo si è trasformato in PD. Per due anni ha militato in Sinistra Democratica, per aderire infine nel 2009 al PRC. Blogger di AFV dal 2014

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