“Compagni e compagne, passiamo dai discorsi all’azione. Basta con le chiacchiere, basta con l’essere divisi. Oggi da questa terra millenaria del Cuzco e dalla quale mi avete eletto presidente, annuncio la nuova Riforma Agraria.
Non è sufficiente assegnare denaro al bilancio del Ministero dell’Agricoltura se poi quel denaro non arriva ai contadini.
Non sono sufficienti i bei discorsi se poi il contadino coltiva i suoi prodotti sulla montagna ma non ci sono le strade per far passare i camion e portare quei prodotti ai mercati.
Noi come governo rispettiamo i diritti delle contadine e dei contadini, quei contadini come mio padre, che per arrivare a fine mese e riempire la pentola ci portava a noi fratelli e sorelle a coltivare quel pezzo di terra che non bastava mai, perché una grossa parte del raccolto, una grossa parte del nostro sudore, dovevamo darla al proprietario terriero.
È per questo che vengo qui a dirvi: basta di sfruttare i contadini, basta fare del male a chi coltiva la terra.
Cari agricoltori, oggi veniamo ad aprire le porte all’organizzazione unitaria in associazioni popolari, sindacati e cooperative, ma associazioni vere, non fantasma come quelle che c’erano finora.

Grazie al vostro lavoro il Paese ha avuto un piatto a colazione a pranzo e a cena durante questa pandemia.
Contro lo sfruttamento e la disuguaglianza, finiamola col potere dei grandi proprietari e dei latifondisti i quali dovranno smetterla di mangiare col sudore dei poveri e dei contadini, degli oltre 2 milioni di piccoli produttori che formano oggi la piccola agricoltura familiare e cooperativa.

Sappiamo che i compiti in sospeso non sono né pochi né piccoli.
I nostri fratelli contadini non stanno chiedendo regali ma chiedono che gli sia dato il giusto dalle politiche pubbliche: che aumenti la loro produttività, l’accesso ai mercati e ai servizi.

Voglio dire chiaro che questa riforma agraria non cerca di espropriare terre come è stato detto (per spaventare): ciò è totalmente falso.
Quello che sì vogliamo fare è che lo Stato finalmente si ponga al servizio dei nostri contadini con lavoro familiare, finora lasciati indietro dai governi precedenti nelle decadi passate: tutto questo oggi finisce.

La prima misura che voglio annunciarvi è la creazione di un Gabinetto per lo Sviluppo Agrario e Rurale, che dovrà produrre sviluppo sociale in tutto il Paese lavorando in accordo con le strutture locali, sarò io stesso a presiederlo.

Come seconda cosa voglio annunciare una serie di misure dirette di aiuto ai nostri agricoltori, danneggiati da decenni di inefficienze, che ci hanno reso dipendenti dall’estero per gli strumenti necessari alla coltivazione: non si può continuare così.
Aiuteremo i piccoli coltivatori a comprare i fertilizzanti, i quali sono aumentati vertiginosamente di prezzo, ma vi dico un’altra cosa: siamo l’unico Paese della costa pacifica (sudamericana) che possiede il fosfato ma invece di produrre fertilizzanti, lo vendiamo ad altri Paesi i quali producono fertilizzanti e poi ce li vendono a prezzi elevati.
Basta, il nostro governo costruirà uno stabilimento per la produzione di fertilizzanti da vendere a prezzi bassi per i nostri contadini e per l’esportazione.

La terza linea d’azione è far ottenere maggiori guadagni ai nostri piccoli coltivatori e coltivatrici.
Ciò avverrà attraverso l’acquisto pubblico da parte dello Stato, a prezzo giusto, dei prodotti della piccola agricoltura familiare.
Nei prossimi 12 mesi compreremo prodotti agricoli per almeno 300 milioni di soles attraverso questo programma sociale alimentare.
Inoltre investiremo denaro pubblico per la costruzione di mercati in tutte le province del Paese.

Il quarto asse del nostro lavoro ha a che vedere con una risorsa fondamentale per la vita e per il lavoro: l’acqua.
Senza acqua non esiste agricoltura e senza agricoltura non ci sono alimenti.
Stiamo incrementando un piano di centinaia di riserve idriche sulle nostre Ande per avere più acqua a disposizione ma dobbiamo anche imparare ad usarla efficientemente secondo le moderne tecnologie.

Da ultimo, il quinto capitolo di questa Riforma Agraria, contiene gli elementi centrali di trasformazione che porteranno ad un cambio strutturale della nostra agricoltura: più associazionismo, più cooperative che saranno regolate da una nuova legge di perfezionamento delle cooperative agrarie.
Voglio annunciare che tutti i benefici tributari per le cooperative saranno applicati alle comunità contadine e native che verranno riconosciute dallo Stato non solo come organizzazioni fondamentali della società ma anche come unità produttive con pieno diritto economico.

Inoltre, le nostre zone rurali richiedono nuove e migliori strade e infrastrutture elettriche per aumentare il lavoro ed il valore aggiunto della produzione, il Gabinetto per lo Sviluppo Agrario e Rurale si occuperà di questo.

Per aiutare i nostri produttori, abbiamo poi previsto un programma di servizio civile agrario, attraverso il quale migliaia di giovani universitari andranno nelle campagne a dare supporto tecnico ai nostri agricoltori.

Ci sarà poi una Banca per lo Sviluppo, nella quale i nostri agricoltori potranno avere accesso al credito a condizioni favorevoli.

Non voglio terminare questo discorso senza parlare della donna delle campagne, della donna produttrice contadina, quella che porta il piatto caldo alla fattoria.
Tra i nostri produttori agricoli una persona su tre è una donna, nel mio governo creeremo un Fondo per la Donna Rurale.

Cari fratelli e sorelle, vi invito alla più ampia unità e da questa spianata vi invito ad essere vigili affinché i soldi che destineremo alle strutture locali arrivino direttamente all’agricoltore.
Dobbiamo essere i primi a combattere la corruzione, non cadiamo in questo atteggiamento vergognoso.
Quando il popolo ci dice che in un determinato luogo c’è corruzione, non nascondiamolo ma sanzioniamolo.

Compagni, non possiamo tradire il popolo. Qui non c’è centrismo, qui non c’è una svolta verso destra, qui comanda il popolo, qui c’è un governo eletto dai contadini e per questo al primo posto c’è il popolo, al secondo posto c’è il popolo e al terzo posto c’è il popolo.

Viva Cuzco, viva la Seconda Riforma Agraria, viva il Perù”.

A sostegno del presidente Castillo ha parlato il Primo Ministro Bellido: “Se i deputati non approvano la riforma agraria tornino a casa e che il popolo ne scelga altri”, ha detto alludendo al fatto che è nei poteri costituzionali di Castillo poter sciogliere il Parlamento ed indire nuove elezioni se i deputati bocciano le sue proposte di legge.

In un discorso pronunciato in lingua quechua, Bellido ha affermato che i contadini “hanno poca pazienza”, quindi ha rivolto le sue parole al Parlamento ed ha chiesto di approvare l’iniziativa del Potere Esecutivo per promuovere una seconda riforma agraria nel Paese.

(Rete Solidarietà rivoluzione bolivariana)

Il discorso originale nel video del seguente link:

https://youtu.be/CWwCOWf8XY4

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy