Una cosa è certa, se tra le migliaia di personaggi che esportavano milioni di dollari illegalmente a Panama ci fosse stato un presidente latinoamericano socialista, sarebbe stata la goduria delle redazioni giornalistiche internazionali.

E invece da decenni si ripete il fatto che i nomi dei fratelli Castro, di Hugo Chávez, di Maduro, di Ortega, di Evo Morales, di Lula, di Correa, ecc. ecc., sono presenti solo nelle fake news e nelle veline del dipartimento di Stato di Washington.

Quando invece escono le notizie reali, quelle vere, quelle con i nomi e le cifre a 6 zeri, ecco che vengono fuori i politici legati alle oligarchie di destra che governano i paesi ultra liberisti.

Volendo rimanere nell’area latinoamericana, negli attuali elenchi “Panama Papers” sono presenti ben 14 tra presidenti ed ex presidenti.
3 sono ancora in carica e riguardano gli ultramilionari presidenti di destra del Cile Piñera e dell’Ecuador Lasso, oltre al presidente della Repubblica Dominicana.

Tra gli 11 ex presidenti invischiati compaiono: 2 colombiani, 3 panamensi, 2 salvadoregni, 1 honduregno, 1 peruviano ed 1 paraguayano.

A questi si aggiungono ministri ed ex ministri dei governi più reazionari del continente come quello colombiano, quello del brasiliano Bolsonaro e quello della ex golpista boliviana Áñez.

È altresì interessante notare come nelle liste, non siano presenti né governanti di Cuba, né del Venezuela, né del Nicaragua e neanche i presidenti di sinistra più o meno moderati come l’argentino Fernández, il messicano Obrador, il boliviano Arce e il peruviano Castillo.
La maggior parte di costoro, invece, viene massacrata da anni da articoli, meme, illazioni, fake news, che ne mettono in dubbio l’onestà.

Dai numeri reali appare invece, come il virus della esportazione dei capitali nei paradisi fiscali sia in latinoamerica una malattia che impregna quelle stesse oligarchie che, attraverso i grandi media di loro proprietà, sono solite dare lezione di democrazia e libertà.

Oltre ad essi, si trovano nella lista degli evasori fiscali milionari anche personaggi “eccellenti” della ultra destra latinoamericana, come per esempio lo scrittore premio nobel Vargas Llosa, che pochi giorni fa in Spagna nell’esprimere il suo voto per i conservatori aveva detto: “La cosa importante di un’elezione non è che ci sia libertà in quelle elezioni, ma è votare bene. I paesi che votano male pagano caro”, il riferimento era a quei cittadini che hanno deciso nelle ultime elezioni di sconfiggere le destre (Perù, Bolivia Argentina e Messico) che Vargas Llosa ha invece sostenuto.

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Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

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