Pace alla guerra


Francesco Cecchini


DOCUMENTARIO MEMORIE GUERRIGLIERE.
“Memorias Guerrilleras” è un docufilm prodotto dal colombiano Ricardo Coral Dorado, produttore, ma anche sceneggiatore e regista.
La pellicola del 2017 è stata scritta e girata da ex guerriglieri delle FARC-EP(Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo) e narra le vicende di 50 donne e uomini che hanno combattuto in quell’ organizzazione guerrigliera e risiedono in una zona del Cauca creata per ospitare coloro che hanno lasciato le armi per favorirne il reintegro in società nell ambito di un meccanismo monitorato e verificato dalle parti contraenti lintesa e dalle Nazioni Unite. Sono cinque storie parallele, una visione del conflitto raccontata da coloro che lo vissero in carne propria.
In unintervista al quotidiano El Espectador, il regista ha dichiarato: mentre in molti gridavano (e gridano) No allaccordo cè un gruppo di persone di cui non conosciamo le storie di dolore, che si impegnano per la pace.
Il link con il trailer del documentario è il seguente:


Memorias guerrileras
DOCUMENTARIO FACENDO CAMMINO VERSO LA NUOVA COLOMBIA.
E’ un documentario di buona qualità girato nel 2012 nel Cauca dalle FARC-EP e dedicato a Alfonso Cano, ucciso dall’ esercito il 4 novembre 2011 nel sud-ovest del Dipartimento di Cauca. La colonna sonora è delle FARC-EP stesse, meno alcune canzoni del cantante argentino Piero, “Para El Pueblo Lo Que Es Del Pueblo”, ” Per il popolo quello che appartiene al popolo”-
Il documentrio è utile per capire le ragioni del conflitto colombiano da parte delle FARC-EP. Guerriglieri, operai e contadini della Valle del Cauca spiegano la realtà sociale e politica e le cause della lotta dei lavoratori e dei contadini colombiani contro la tirannia dell’oligarchia capitalista nazionale e straniera.
Il link con il docufilm completo è il seguente:

B


Trillando caminos hacia la nueva Colombia
STATO DELLA PACE.
La situazione nella quale versa la pace è critica, l’ attuazione dell’ Accordo di pace in Colombia ha dovuto affrontare numerose battute d’arresto.
Nel quadro dell ‘Accordo Finale per la fine del conflitto e la costruzione di una pace stabile e duratura, firmato tra il Governo della Colombia e le FARC -EP, attraverso l’Atto Legislativo 01 del 2017 e Decreto 588 del 2017, è stata istituita la Commissione per il chiarimento della verità, della convivenza e della non ripetizione, come meccanismo temporaneo ed extragiudiziale del Sistema Integrale di Verità, Giustizia, Riparazione e Non Ripetizione – SIVJRNR, per conoscere la verità di quanto avvenuto nel quadro del conflitto armato e contribuiscono a chiarire le violazioni e le infrazioni commesse durante lo stesso e offrono un’ampia spiegazione della sua complessità all’intera società.
Il rapporto finale della Commissione doveva essere pronto e consegnato il prossimo 28 novembre, ma non è possibile. La Corte Costituzionale ha deciso quindi di estendere il mandato alla Comissione affinché possa consegnare il rapporto il 27 giugno 2022. Vi sono, però, seri dubbi che la Comissione riesca a rispettare questa data.
Il presidente dell’Istituto per lo sviluppo e gli studi sulla pace (Indepaz), Camilo González Posso, ha valutato questo lunedì che, cinque anni dopo la firma dell’Accordo di pace tra il governo della Colombia e le FARCEP, il Paese affronta una situazione critica con la sua attuazione e i progressi non superano il 20% di quanto concordato. Un misero 4% per anno.
Inoltre vi sono le continue uccisioni di leader sociali e di ex guerriglieri e i massacri. Un numero, secondo Indepaz, dall’inizio del processo di deposizione delle armi, sono stati assassinati 286 ex combattenti delle FARC-EP che stavano tornando alla vita civile, molti dei quali nelle Aree Territoriali di Addestramento e Reincorporazione (ETCR). In genere le uccisioni vengono realizzate da bande paramilitari, che il governo non combatte.
Causa di tutto ciò è l’ uribismo che sabota la pace in Colombia. Solo un’ alternativa politica a Iván Duque, Álvaro Uribe e al loro partito il Centro Democrático permetterà che la pace venga veramente realizzata.

La violenza che minaccia la pace

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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