Oggi Alitalia chiude. 10000 licenziamenti, un massacro sociale unico per ora. E per poche migliaia la prospettiva del caporalato di stato, con salari dimezzati e senza diritti, in una nuova compagnia minima e senza futuro, già destinata a chiudere.
Questa è la feroce conclusione dell’Alitalia per opera di Draghi e della UE, dopo che è scandalosamente fallita la privatizzazione, che ha mostrato tutta la pochezza e l’incapacità della classe imprenditoriale italiana e la rapacità delle multinazionali, a cui tutti i governi si sono asserviti. Ora spargono lacrime di coccodrillo, ma sono tutti colpevoli.
Poche settimane fa un comandante che effettuava l’ultimo volo ha salutato commosso i passeggeri raccomandando loro di non credere alla propaganda dei media. Aveva completamente ragione. Su Alitalia il potere economico e politico ha avuto una capacità di produrre fake news pari a quella di combinare disastri.
La lavoratrici ed i lavoratori hanno sempre mostrato dedizione e professionalità, hanno fatto il loro dovere, la classe dirigente invece ha distrutto l’azienda e ci ha pure guadagnato su. Ora però sono solo i lavoratori che pagano.
Alitalia è uno scandalo del padronato e dei governi, la distruzione di un bene del paese per incapacità, speculazione, servilismo verso le multinazionali.
Ora le lavoratrici e i lavoratori Alitalia sono in presidio permanente davanti all’aeroporto di Fiumicino perché rifiutano di far distruggere le loro vita da chi ha distrutto la loro azienda. Bisogna essere al loro fianco senza se e senza ma.
Forza lavoratrici e lavoratori, avete solo ragione, non mollate siamo con voi!

Giorgio Cremaschi PaP

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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