Mirtha Vasquez e il parlamento peruviano

Pedro Castillo è nato in una delle zone più povere del Perù, dove la presenza dello Stato e dei servizi pubblici è quasi inesistente. Contadino e insegnante di scuola rurale, Castillo è una persona del popolo, formato nei valori e nella disciplina della scuola del lavoro e rispettoso dei suoi anziani e della natura. Di grande sensibilità sociale fin da molto giovane fu coinvolto nelle ronde contadine, scuola di disciplina e di servizio sociale per combattere il furto di bestiame, la criminalità e risolvere i conflitti nella comunità. Nella sua vita non registra alcuna sentenza giudiziaria e, a differenza dei politici d’ufficio, Castillo è pulito. In una situazione di crisi come quella attuale, trovare una persona del popolo, onesta, con valori e principi, è un enorme capitale politico. E il suo arrivo alla presidenza della Repubblica del Perù ha molte casualità. Ovviamente, Pedro Castillo non è stato preparato a governare nel senso tradizionale del termine. Non ha master, dottorati o esperienza nella gestione pubblica. Ma ha qualcosa che i politici che hanno saccheggiato il Paese e governato corrotti non hanno: onestà.

Pedro Castillo

Per Pedro Castillo presidente la strada è stata fin dall’   inizio in salita con ostacoli. Anche il governo moderato di Mirtha Vasquez è un’   ulteriore tappa in salita con ostacoli per il politico Pedro Castillo.

Dopo un dibattito durato tutta la giornata del 4 novembre , il Congresso del Perù ha concesso la fiducia al governo di Mirtha Vásquez, con 68 voti a favore, 56 contrari e una astensione. Diversi parlamentari di Peru Libre, il partito che ha portato Pedro Castillo alla presidenza, hanno negato il voto di fiducia al governo Vásquez. Tra loro c’erano il deputato Guillermo Bermejo, che fino ad oggi aveva lasciato intendere che avrebbe espresso il suo voto di fiducia a favore del governo, e l’ex capo di PCM e membro del Congresso Guido Bellido. In concreto a favore della fiducia votarono  19 parlamentari di Perú Libre, mentre che altri 16 votarono contro. La fiducia è stata data da alleati del Governo, come il partito di Verónika Mendoza, da partiti  di centro e perfino da alcuni parlamentari di estrema destra. Insomma una grande  ammucchiata più che uno schieramento politico.

Anche il programma di Mirtha Vasquez è distante dal programma di Perú Libre delle scorse presidenziali, che tra l’ altro prevedeva di convocare un referendum per eleggere un’ Assemblea Nazionale Costituente per abbandonare la Costituzione del criminale Alberto Fujimori e redigere in 6 mesi una nuova. Mirtha Vasquez ha dichiarato che per il momento per il governo non è prioritaria una nuova costituzione.

CONCLUSIONE

Il governo di Mirtha Vasquez è lontano dal Perú Libre che aveva come modello  José Carlos Mariátegui i cui scritti vertono principalmente sulle possibilità e modalità di creazione di un comunismo basato su caratteristiche del Perù, che ancora esistono. E’ un governo grigio votato da parlamentari di centro, destra, estrema destra, anche per il timore che mancando la fiducia il governo di Mirtha Vasquez avrebbe dovuto, per legge, andarsene magari lasciando ancora spazio a un Perú Libre delle origini.

La domanda che circola è quanto durerà questo governo? Pedro Castillo in meno di 100 giorni da presidente ha cambiato diversi ministri e un paio di governi.

José Carlos Mariátegui e Pedro Castillo. Ritornerà il Pedro Castillo mariáteguista?

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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