Dati appena usciti dal Tribunale Supremo Elettorale nicaraguense: votanti 65,35%, Fronte Sandinista 74,99%, opposizione 25,01% (schede scrutinate 49,25%).
Di fronte ad oltre 200 osservatori internazionali vince l’Alleanza sandinista ma siamo alle solite, se in un Paese latinoamericano trionfa un presidente antiliberista e socialista oppure, se già nei sondaggi si prevede una sua vittoria, parte il copione prestabilito.

L’opposizione di destra, minoritaria, divisa ma con i principali media dalla propria parte, inizia a gridare al tema di elezioni non democratiche, di presidenti attaccati al potere, ecc. ecc.

L’ultimo episodio prima di ieri è stato in Bolivia nel 2019, quando il socialista Evo Morales ha vinto le elezioni col 47,8% ed il suo partito è stato attaccato dalla opposizione con accuse di brogli.
Ci fu un colpo di Stato contro di lui e dovette scappare all’estero.
Dopo 12 mesi si è rivotato ed il partito socialista non solo ha vinto di nuovo, ma con una percentuale ancora maggiore, 55,1% a dimostrazione che la popolazione boliviana era favorevole al progetto politico socialista ed i brogli erano una invenzione della opposizione per non accettare la sconfitta.

Ieri è stata la volta del Nicaragua sandinista, sottoposto ad embarghi e sanzioni statunitensi da anni, dove la destra e la grande stampa, in mano ad imprenditori e grandi cordate finanziarie con capitali esteri, cavalcano il tema anti Ortega con gli stessi argomenti.

La verità della travolgente vittoria del “Comandante Ortega” di ieri si spiega invece con due fattori: i programmi sociali della Rivoluzione Sandinista funzionano e l’opposizione filo USA minoritaria spaccata tra centro, destra ed ultradestra è consapevole di non poter vincere e si divide tra chi partecipa e chi non partecipa alle elezioni.

“Gli sforzi per creare un fronte elettorale comune contro il sandinismo, sono falliti per incapacità degli stessi partiti di opposizione”.
Lo ha fatto notare all’Agenzia Sputnik il politologo Denis Palma, professore all’Università Nazionale Autonoma del Nicaragua: “l’opposizione è spaccata in 3 gruppi molto ben definiti.
Il primo è noto come Las Palmas – dal nome della zona in cui viveva la ex presidente Chamorro -, ridotto a pochi rappresentanti riuniti intorno a suo genero, Antonio Lacayo, il secondo quello di un gruppo di partiti politici desiderosi di tornare al potere e il terzo è il più estremista di destra, quello della cosiddetta Resistenza, gli ex Contras (finanziati dagli Stati Uniti) che hanno combattuto con le armi la Rivoluzione Popolare Sandinista”.

D’altro canto i successi della politica popolare sandinista sono nei numeri e nei fatti.

LA PIÙ GRANDE RETE OSPEDALIERA DELL’AMERICA CENTRALE

Dopo aver assunto la guida del Paese nel 2007, il presidente Ortega ha decretato la restituzione del diritto alla salute e all’istruzione universale e gratuita e ha iniziato a promuovere la più grande rete ospedaliera del Centro America con la costruzione, l’ampliamento e la ristrutturazione di 70 ospedali, 1.259 posti di lavoro medici, 192 centri sanitari e 178 case di maternità.

Nel periodo 2006-2020 il numero degli operatori sanitari ha raggiunto 36.649 professionisti e quello dei medici 6.045.
È stato istituito il programma sociale “Il mio ospedale nella mia comunità”, con un impatto positivo sulle località più remote del Paese; cliniche mobili, campagne di vaccinazione di massa e giornate di disinfestazione.

I SUCCESSI IN CAMPO SCOLASTICO

La mensa scolastica, soppressa durante i governi neoliberisti degli anni ’90 e all’inizio di questo secolo, costituiscono oggi una delle iniziative del programma completo di nutrizione scolastica; insieme alla consegna di pacchetti scolastici solidali, all’espansione delle istituzioni educative e all’istituzione dell’educazione rurale a tutti i livelli.

Dal 2007 il settore ha registrato una crescita rispetto a indicatori quali l’iscrizione iniziale, il numero di studenti ammessi e la preparazione dei docenti; sono state create l’Università della Campagna, con 10 facoltà legate, tra le altre, all’agroecologia e allo sviluppo sostenibile e la Campagna Nazionale per l’Alfabetizzazione degli adulti attraverso il metodo cubano “Io sì posso”.

OBIETTIVO SOVRANITÀ ALIMENTARE ENTRO IL 2026, CONTRO EMBARGHI E SANZIONI

I piani del governo in campo alimentare concentrano le loro proposte su micro, piccoli e medi produttori; imprese ed attività con una giusta redistribuzione del reddito e dell’equità sociale, insieme a una politica nutrizionale che risponda al diritto delle famiglie alla disponibilità di cibo e provviste sufficienti e a prezzi equi.

L’amministrazione sandinista ha realizzato, tra le altre azioni, la consegna di 400.000 buoni per le sementi, la creazione di allevamenti di miglioramento dei suini, corsi di formazione per tecnici e produttori e lo sviluppo di nuove varietà di colture, nella sua aspirazione a raggiungere la piena sovranità alimentare entro il 2026.

PAESE LEADER MONDIALE IN UGUAGLIANZA E PARTECIPAZIONE FEMMINILE

Il Nicaragua è al 5° posto nella lista degli Stati con il più basso indice di gender gap — valore che rappresentare la disparità tra uomini e donne— grazie a progetti come il Bonus Produttivo Alimentare o il Programma Fame Zero, un modello che promuove l’equità di genere e l’autonomia delle donne produttrici rurali.
I dati ufficiali collocano il Paese come il territorio latinoamericano con il maggior numero di donne nel governo (56,3%) e il terzo nel mondo. È anche il sesto Paese al mondo con la più alta rappresentanza femminile in Parlamento (43%). Nel caso dei consiglieri comunali, la ripartizione è del 50% – 50% per legge, sebbene le donne detengano una leggera maggioranza nella carica di vicesindaci (51%).

ATTENZIONE AI BAMBINI E AGLI ADOLESCENTI

Più di 769.000 bambini sotto i 6 anni hanno beneficiato della loro inclusione nel Programma di Attenzione alla Prima Infanzia, dei Centri Infantili Comunitari, delle Case Comunitarie di Base e, fino al 2020, sono stati 190.000 i bambini che hanno riguadagnato il diritto a un nome e alla nazionalità.
Nel 2010 l’Assemblea Nazionale ha approvato la Legge 718 o Legge Speciale per la Tutela delle Famiglie con Parto Multiplo.
Il progetto è dedicato, principalmente, alle adolescenti in gravidanza e alle madri single con parti di più di un bambino, ed ha avuto un impatto a favore di 2.600 famiglie, oltre alla consegna di pacchi alimentari ed aiuto nella educazione dei piccoli e consulenza psicologica.

OBIETTIVO ENERGIA ELETTRICA E ACQUA POTABILE PER TUTTI

Il Programma Nazionale per l’Elettrificazione Sostenibile e le Energie Rinnovabili garantisce non solo l’accesso a questo servizio nei 153 comuni del Paese, ma ha anche ridotto il verificarsi di black out continui e trasformato la produzione di energia dall’utilizzo del petrolio a quello delle fonti rinnovabili e aumentato la copertura elettrica dal 54% a 99%.
Per quanto riguarda la disponibilità di acqua potabile, il comportamento nelle aree urbane raggiunge il 92% e nelle aree rurali il 55,4%. Inoltre, proseguono i lavori di fognatura sanitaria, volti a migliorare la qualità della vita dei cittadini e la salute nelle diverse città della nazione centroamericana.

rete di solidarietà rivoluzione bolivariana

https://mundo.sputniknews.com/20211103/el-impacto-en-logros-y-cifras-de-la-gestion-del-frente-sandinista-en-nicaragua-1117830305.html

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy