Pablo Sepúlveda Allende


Francesco Cecchini


Pubblicata su El Ciudadano e tradotto da Francesco Cecchini per Ancora Fischia il Vento. E’ stata ripesa anche dalla Monthly Review dello scorso 25 dicembre, dando un valore di attualità alla presa di posizione di Pablo Sepúlveda Allende.


In diversi portali e anche attraverso i social network, è stato diffuso un testo del medico Pablo Sepúlveda Allende, nipote dell’ ex presidente Salvador Allende, in risposta alle dichiarazioni di Gabriel Boric, allora deputato del Frente Amplio, che tempo fa aveva invitato la sinistra cilena a condannare la situazione dei diritti umani in paesi come Cuba …
Pablo Sepúlveda Allende è nato nel 1976 a Città del Messico, dove si trovavano i suoi genitori esiliati. Ha vissuto in Messico, in Cile, dove ha trascorso la sua adolescenza, a Cuba dove è diventato medico, e in Venezuela, dove si è formato in psichiatria. Dopo essere ritornato definitivamente in Cile nel 2019 lavora presso il Centro Comunitario di Salute Mentale (Cosam) di Recoleta, Santiago. Ha partecipato nella lista dei Movimenti Sociali per un seggio nell’ Assemblea Costituente.


TESTO DELLA LETTERA DI PABLO SEPULVEDA ALLENDE A GABRIEL BORIC.
Deputato, mi permetto di risponderti perché vedo il pericolo che dirigenti importanti come te, giovani referenti di quella “nuova sinistra” che è emersa nel Frente Amplio, facciano confronti semplicistici, assurdi e male informati su temi delicati come i Diritti Umani. È molto prevenuto e grossolano che tu identifichi – senza il minimo argomento – il presunto “indebolimento delle condizioni fondamentali della democrazia in Venezuela”, la “restrizione permanente delle libertà a Cuba” e “la repressione del governo Ortega in Nicaragua” con le comprovate atrocità della dittatura militare in Cile, l’ evidente interventismo criminale degli Stati Uniti nel mondo e il terrorismo dello Stato di Israele contro il popolo palestinese.
Il fatto che tu scriva simili sciocchezze non “significa diventare uno pseudo agente della CIA” ma denota un’ importante irresponsabilità e immaturità politica che può trasformarti in un elemento utile per la destra, o peggio, finire per essere quella “sinistra” che la destra vuole; una sinistra muta, ambigua, una sinistra innocua, che per opportunismo preferisce apparire “politicamente corretta”, quella sinistra che non è “né chicha né limonata”, quella che non vuole fare brutta figura con nessuno.
Una simile sinistra confonde, perché non osa indicare e affrontare con coraggio i veri nemici dei popoli. Da qui il pericolo di emettere opinioni politicamente immature.
Ti sei mai chiesto perché il Venezuela viene così diffamato e attaccato dai media? Perché fanno notizia ogni giorno praticamente in tutti i paesi del mondo occidentale in cui dominano i mass media? Perché è attaccato da tutte le parti e in banda? Perché questi grandi telegiornali tacciono sui continui massacri in Colombia e Messico? Perché coloro che si strappano i vestiti preoccupati per un deputato venezuelano, che ha confessato di aver partecipato a un tentativo di omicidio, non hanno il coraggio di chiedere a Israele di fermare il genocidio contro il popolo palestinese?
Il mondo sottosopra. Questo è il mondo della politica senza cuore e senza coraggio.
Margarita Labarca Goddard ( Ndt: avvocatessa di sinistra, visse in esilio in Messico) ha già argomentato in modo chiaro ed energico perché hai torto nei tuoi giudizi nei confronti di Cuba, Venezuela e Nicaragua. Aggiungo solo che il Venezuela ha una democrazia molto più sana e trasparente di quella cilena, quando vuoi posso possiamo discuterne, se ti interessa.
È anche facile argomentare perché la “restrizione permanente delle libertà a Cuba” sia un errore. Senza contare che la parola “libertà” è così disordinata, che ormai il suo vero significato è ambiguo, e una definizione sensata richiede addirittura un dibattito filosofico. Oppure dimmi, cos’è la libertà? Nomino questi due paesi perché li conosco abbastanza bene. Ho vissuto a Cuba per 9 anni e in Venezuela vivo da altri 9 anni. Non conosco di persona il Nicaragua, ma ti invito a chiedervi quale sarebbe stata la reazione di un governo di destra all’azione di bande criminali pagate e pesantemente armate, che vengono a prendere il controllo di settori delle città più importanti nel paese; e dove, inoltre, dette bande mercenarie sono insediate per commettere atti abominevoli come rapimento, tortura, mutilazione, stupro e perfino bruciare vivi, decine di esseri umani, per il solo fatto di essere militanti di una causa -in questo caso, Sandinista militanti-, dove la persecuzione ha raggiunto il punto di uccidere intere famiglie nelle proprie case.
Il governo legittimamente eletto in Nicaragua, pur avendo le risorse, il quadro giuridico e la forza per intraprendere un’azione immediata e forte contro una tale destabilizzazione fascista, era piuttosto contenuto. Pensa che la destra al potere avrebbe avuto quella visione pacifica e un appello al dialogo per risolvere il conflitto? La storia ci risponde.
Capisco che potresti essere confuso dai grandi “media” che erano incaricati di vittimizzare gli autori; proprio come hanno fatto un anno fa in Venezuela durante le cosiddette guarimbas.
Pertanto, Gabriel, obiettivamente parlando, con argomenti seri -senza opinioni formate e modellate dai media sulla base di false dichiarazioni e menzogne ​​ripetute quotidianamente, non c’è doppio standard in cui difendiamo Cuba, Venezuela e Nicaragua.
Non abbiamo scomparsi o torturati, non sono imprigionati chi la pensa diversamente; certo vegono messi in prigione criminali; siano questi deputati, politici o presunti studenti. Piuttosto, mi sembra di vedere quel “doppio standard” in te stesso, emettendo comodi giudizi di valore provenienti dalla manipolazione o dall’ ignoranza.
Sui media, di democrazia e di libertà, si può discutere confrontando il Cile con questi paesi. Ti assicuro che purtroppo il Cile non se la passerebbe molto bene, a maggior ragione se includessimo i diritti umani, economici e sociali, che non sono altro che una merce.
“Una persona raggiunge il suo più alto livello di ignoranza quando rifiuta qualcosa di cui non sa nulla.”
Salute.
COMMENTO.
La lettera di Pablo Sepúlveda Allende, scritta tempo fa, aveva lo scopo di criticare duramente Boric per governati da forze politiche di sinistra come Cuba, Venezuela e Nicaragua. E diffondere queste critiche. Ora la sirtuazione è diversa per alcuni motivi. Boric è stato eletto presidente del Cile con una larga maggioranza, con un forte appoggio del Partito Comunista cileno che ha una visione compltamente diversa sulla situazione interna dei paesi sopra menzionati. E probabile che alcuni esponenti comunisti, come Camila Vallejo o Karol Cariola, compagne di lotte studentesche di Boric diventino ministri del governo.
I presidenti di Cuba, Venezuela, Nicaragua , Argentina, bolivia si sono congratulati con Boric per la strepitosa vittoria. Per esempio Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha inviato cordiali felicitazioni a Gabriel Boric per la sua elezione come presidente del Cile, in una storica vittoria popolare, scrivendo: “Ratifichiamo la volontà dampliare le relazioni bilaterali e di cooperazione tra i due popoli e i due Governi”. Anche il membro del Burò Politico del Comitato Centrale del Partito e ministro delle Relazioni Estere, Bruno Rodríguez Parrilla, ha scritto: «Esprimiamo il desiderio di continuare a rinforzare i vincoli storici e 0damicizia tra i nostri popoli”. Dopo simili dichiarazioni sarà difficile criticare come gestiscono la situazione interna, che tra l’ altro, gestiscono bene.
Gabriel Boric dal marzo 2022. sarà presidente del Cile, non ha ancora definito le linee di poitica estera, ma i paesi amici sono quelli simili che si sono prontamente congratulati. I paesi nemici sono Brasile e Colombia, almeno fino alle prossime elezioni che si terranno nel 2022 e che, probabilmente porteranno dei cambi.
Comunque va riconosciuo che anche la forte lettera di Pablo Sepúlveda Allende ha avuto un suo ruolo nell’ eventuale cambio di posizione di Gabriel Boric riguardo alla situazione interna di Cuba, Venezuela e Nicaragua. Vedi la pubblicazione recente della lettera sulla Monthly Review.

Gabriel Boric

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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