Gustavo Petro e Iván Duque
Francesco Cecchini
Dopo 20 anni di governi di Uribe, con la sempre presente violenza che continua a insanguinare il paese, la Colombia ha la possibilità di ottenere alternativa politica ed anche di portare a termine il processo di pace, finora incompiuto. La Corte costituzionale della Colombia ha ordinato questo giovedì al governo colombiano di garantire la sicurezza e la vita dei membri smobilitati della guerriglia delle FARC-EP. Il prossimo 13 marzo i colombiani si recheranno alle urne per eleggere il nuovo Parlamento composto dal Senato della Repubblica e la Camera dei Rappresentanti, per un totale di 295 parlamentari. Il 29 maggio si svolgeranno le elezioni per il presidente e il vicepresidente, il cui mandato durerà dal 2022 al 2026. Se nessuna formula riesce a conquistare la metà più uno dei voti previsti dalla legge elettorale, il 19 giugno si svolgerà un secondo turno tra i due candidati più votati.
Alle elezioni partecipano principalmente tre coalizioni: Equipo por Colombia, destra,Centro Esperanza, centro, Pacto Histórico, sinistra, centrosinistra.
Gli ultimi sondaggi fatti da Guarumo y Econanalítica il 26 gennaio per le elezioni presidenziali del 2022 danno come vincitore Gustavo Petro del Pacto Historico, che ottiene il. 31,1% dei voti. al secondo posto, ma distanziato, si colloca Equipo por Colombia, terzo Centro Esperanza e ultimo il Centro Democrático (partito di Álvaro Uribe, che però non si presenta), che dal 12, 4 % ottenuto lo scorso dicembre è passato a gennaio 2022 al 7,9%.
PROGRAMMA E DICHIARAZIONI DI GUSTAVO PETRO DEL PACTO HISTORICO.
Gustavo Petro al Congresso Imprenditoriale Colombiano ha sottolineato l’ importanza di una politica di industrializzazione e modernizzazione agricola. Ha assicurato che tale politica servirebbe alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro nel paese. Ha anche affermato che la Colombia deve sbarazzarsi di carbone e petrolio, poiché questo è un imperativo globale, umano e vitale. Ha inoltre affermato che il suo governo sarà di transizione da quasi due secoli di violenza verso la possibilità di un’ era di pace e di passaggio da una società dominata da uomini a una società democratica con donne. Queste sono le transizioni che il governo di Petro inizierà il 7 agosto dopo la vittoria elettorale.
Riguardo all’annuncio della candidatura presidenziale di Ingrid Betancourt, Petro ha affermato che Betancourt alla fine “convergerà come i fiumi convergono nei grandi torrenti che cambiano la storia del Paese”. Petro ha parlato anche delle violenze nella regione di Arauca e Norte de Santander: “Il confine non è nelle mani dello Stato colombiano. Il confine è nelle mani delle organizzazioni di narcotrafficanti, qualunque sia il loro nome. E questo accade perché hanno svuotato il confine dello Stato stesso per aver rotto le relazioni diplomatiche”. E ha aggiunto: “Nonostante le differenze e le distanze ideologiche, mai due Stati, due nazioni, dovrebbero abbandonare un confine così complesso come quello colombiano-venezuelano alla mafia, al narcotraffico, perché l’ effetto di ciò è la perdita dei diritti di milioni di colombiani e venezuelani. Lo Stato colombiano ha abbandonato il confine e lo ha consegnato alla mafia”. Ha anche criticato ancora una volta le azioni del governo di Iván Duque, che ha accusato di “ridurre a brandelli la pace” e di aver “distrutto le possibilità del turismo, dell’ economia nazionale e dell’ occupazione” e , in tal senso, ha proposto di “recuperare le 600.000 aziende che il governo di Iván Duque ha distrutto”.