La decisione del Consiglio dei ministri di inviare armi in Ucraina rappresenta un errore e un salto di qualità che non condividiamo assolutamente.
La condanna senza appello dell’invasione russa dell’Ucraina deve muovere nella direzione di fermare la guerra, ottenere il ritiro delle truppe e ricostruire le condizioni affinché la diplomazia riprenda la parola.
Sanzioni, mobilitazione per ottenere corridoi umanitari e per l’accoglienza dei profughi, invio di materiale medico e umanitario.
Queste sono le strade che è necessario percorrere.
Le bombe chiamano altre bombe. E non aiutano la pace. Aggravando, come in ogni guerra, le conseguenze drammatiche per i civili.
La difesa dell’integrità territoriale dell’Ucraina passa per un’offensiva diplomatica più forte e decisa e per un protagonismo politico dell’Europa che ancora stenta a prodursi.
Nicola Fratoianni SI