La decisione del Consiglio dei ministri di inviare armi in Ucraina rappresenta un errore e un salto di qualità che non condividiamo assolutamente.

La condanna senza appello dell’invasione russa dell’Ucraina deve muovere nella direzione di fermare la guerra, ottenere il ritiro delle truppe e ricostruire le condizioni affinché la diplomazia riprenda la parola.

Sanzioni, mobilitazione per ottenere corridoi umanitari e per l’accoglienza dei profughi, invio di materiale medico e umanitario.
Queste sono le strade che è necessario percorrere.

Le bombe chiamano altre bombe. E non aiutano la pace. Aggravando, come in ogni guerra, le conseguenze drammatiche per i civili.

La difesa dell’integrità territoriale dell’Ucraina passa per un’offensiva diplomatica più forte e decisa e per un protagonismo politico dell’Europa che ancora stenta a prodursi.

Nicola Fratoianni SI

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare. 

Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: