ByRaoul Kirchmayr

L’allarme su Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare in Europa, troneggia su tutti i media. Secondo Energoatom, l’autorità nucleare ucraina, “il pericolo di incendio è alto: i russi hanno gravemente danneggiato la stazione di azoto-ossigeno e l’edificio ausiliario combinato”. Eppure basterebbe qualche facile ricerca su internet per avere un quadro più chiaro al di fuori della propaganda.

Zaporizhzhia tra pericoli e propaganda

Alcuni media nostrani riportano attacchi russi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, con gravi pericoli di danneggiamento delle strutture e fuoriuscita di materiale radioattivo.

La Repubblica presenta così la notizia:
“C’è un “rischio reale di un disastro nucleare con danni per la salute delle persone e per l’ambiente dell’Ucraina, ma anche oltre” in seguito alle attività militari russi attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo ha detto il segretario generale dell’Aiea (L’Agenzia internazionale per l’energia atomica) Rafael Mariano Grossi, parlando di “allarme” per gli attacchi russi alla centrale di Zaporizhzhia.” (Fonte)

Però attenzione, perché il virgolettato del direttore dell’Aiea comprende l’allarme per il rischio d’incidente, ma non dice oltre, soprattutto non si esprime sui responsabili degli attacchi. L’aggiunta è invece della “Repubblica”.

Fin qui tutto bene, anzi, male. Solo che, andando alla pagina Wikipedia “Centrale nucleare di Zaporizhzhia” si verifica facilmente che l’impianto non è collocato nella città di Zaporizhzhia(verrebbe da dire: com’è ovvio), ma addirittura sulla sponda sinistra del Dnepr, nel centro di Energodar, a 158 km via terra e una sessantina in linea d’aria dal capoluogo.

La centrale nucleare è stata occupata dall’esercito russo a marzo, durante la prima fase della guerra.
Ora, appare assai improbabile che i russi abbiano sottoposto a fuoco d’artiglieria o ad attacchi con i droni un sito nucleare da loro occupato.

Piuttosto, diverse fonti affermano che da tempo la centrale è sottoposta a incursioni e attacchi dalla città – quasi prospiciente – di Nikopol, sotto controllo ucraino, con risposta al fuoco da parte russa. Pare che l’attacco di ieri, da parte russa, al villaggio di Vyvodove sia collegato al tentativo di fermare il fuoco su Energodar.

Le autorità ucraine denunciano da tempo che i russi avrebbero collocato nel perimetro della centrale mezzi e armi, impiegandola come scudo difensivo. La stessa accusa è stata rinnovata dal segretario di Stato USA Blinken.

Scrive il Post: Il governo di Mosca, attraverso il funzionario Yevgeny Balitsky, invece denuncia attacchi alla centrale: “Siamo pronti a dimostrare che il nostro esercito sta solo difendendo la centrale e che l’Ucraina, che riceve armi dall’Occidente, le usa per compiere attacchi, anche con droni, a Zaporizhzhia”.

Nessuna delle due parti in causa ha ancora risposto ufficialmente alle richieste dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica: alcune resistenze arriverebbero anche dal governo ucraino che teme che una visita di organismi internazionali possa essere considerata come un implicito riconoscimento dell’occupazione russa.

https://www.kulturjam.it/politica-e-attualita/zaporizhzhia-giornalismo-facile/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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