Non funziona banalmente per la tecnica elettorale, perché è Letta stesso ad aver consegnato la vittoria alla destra nel momento esatto in cui ha affossato il campo largo e ha rifiutato ogni alleanza con il M5s. È la logica del sistema elettorale maggioritario tanto caro al Pd, e di questa legge elettorale in particolare voluta proprio dal Pd. Per evitare la vittoria della destra era necessaria una legge elettorale proporzionale, per altro promessa dopo il sì il taglio dei parlamentari, ma fu proprio alla festa di Fratelli d’Italia ad Atreju che Letta siglò nel dicembre scorso un patto per il maggioritario con la Meloni.

Non funziona perché con la destra il Pd ci governa. Da ormai un decennio l’alleato più stabile del Pd è Forza Italia, sempre più anche nei comuni. Non solo, dopo aver chiesto il voto utile contro Salvini, ci ha fatto un governo assieme, ha condiviso ministri e proposte fino a sposare l’autonomia differenziata, che rappresenta l’origine ideologica della stessa Lega.

Non funziona soprattutto perché il Pd non è capace di offrire una risposta alla crescente domanda di giustizia sociale, di lavoro tutelato e dignitosamente retribuito, di pace che viene dalla popolazione. Il perché è facilmente riscontrabile nelle stesse politiche che il Pd ha promosso o condiviso negli ultimi 20 anni e che hanno aggravato tanto la condizione materiale delle persone quanto la disaffezione verso la politica, sempre più non riconosciuta come strumento per migliorare la propria condizione. L’atteggiamento guerrafondaio e stupidamente autolesionista rispetto al conflitto in Ucraina ha prodotto una definitiva cesura anche rispetto al mondo pacifista.

Ovviamente una proposta neonata come Unione Popolare non può essere una alternativa di massa rispetto al Pd, ma non subirà il ricatto del voto utile come altre volte in passato. Per di più, se Unione Popolare supera lo sbarramento del 3% prende dei seggi e li sottrae principalmente alla destra. E saranno seggi che mai e poi mai si presteranno a governi indecorosi come quest’ultimo a guida Draghi.

Il voto utile è solo quello che vi rappresenta, per cui votate liberamente.

Stefano Lugli PRC

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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