Hanno fatto irruzione in una celebrazione della polizia chiedendo la comparsa di “Lichita” viva e giustizia per le ragazze uccise dall’FTC.


Francesco Cecchini

Alla vigilia di 21 mesi dalla scomparsa forzata di Carmen Elizabeth “Lichita” Oviedo Villalba e 4 giorni dopo il secondo anniversario dell’infanticidio delle bambine Lilian Mariana e María Carmen per mano dell’FTC, militanti della Gioventù e del Partito Comunista hanno fatto irruzione durante la presentazione della Banda Sinfonica della Polizia Nazionale in omaggio alla Giornata della Polizia. Appena iniziata la presentazione al Teatro Comunale “Ignacio A. Pane” di Asunción, i manifestanti hanno dispiegato striscioni con la scritta “Dov’è Lichita?” e “Stato terrorista e infanticidio. #Erano bambine” dai palchi del primo livello del teatro.

Durante l’intervento hanno anche intonato canti allusivi e lanciato volantini in cui hanno ricordato che “entrambi i crimini commessi dalla FTC, composta da polizia e militari sotto il comando politico di Euclides Acevedo, Bernardino Soto Estigarribia e Mario Abdo Benítez. Alla vigilia della Giornata internazionale delle vittime delle sparizioni forzate, chiediamo l’immediata APPARIZIONE VIVA DI LICHITA e la punizione della polizia, dei militari e dei politici responsabili della sua scomparsa. RICORDIAMO e chiediamo VERITÀ e GIUSTIZIA per la tortura e l’esecuzione da parte dell’FTC delle bambine”.

Lo scorso 22 giugno, il Comitato contro le sparizioni forzate dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha inviato allo Stato paraguaiano una serie di domande e raccomandazioni in relazione all’Azione Urgente n. 1006 che questo organismo sta elaborando dal 2021 per la scomparsa forzata di Carmen Elizabeth “Lichita” Oviedo Villalba. L’organizzazione ha chiesto  chiede un’indagine imparziale, sottolinea i sospetti di sparizione forzata e chiede trasparenza e partecipazione delle organizzazioni per i diritti umani alle attività di ricerca, nonché garanzie per la partecipazione dei loro parenti.  Lo Stato paraguaiano a distanza di mesi non ha combinato nulla in merito.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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