• i pipponi del Marru *

Contro lo zar autoproclamato, come lo definisce Nathalie Tocci non si capisce bene su quale base, da ieri l’occidente ha trovato un nuovo invincibile alleato

LA RIVOLTA POPOLARE

a definirla così è Ian Bremmer, il celebre politologo americano, sulle pagine del Corriere

il riferimento è alle proteste di piazza che si sono svolte ieri in seguito all’annuncio della mobilitazione parziale da parte di Putin

una mobilitazione che secondo Nathalie Tocci non sarebbe parziale per niente

“300 mila riservisti chiamati al fronte, mentre sono in 25 milioni nel pool dal quale l’esercito russo potrà attingere: ossia tutti coloro che hanno fatto il servizio militare. Se non è una mobilitazione generale questa allora cosa lo è?”

e qui più che un umile giornalista come me forse ci vorrebbe un neuropsichiatra

perché proprio si fa fatica a capire la logica, ammesso e non concesso che una logica, oltre la foga guerrafondaia, ci sia

l’unica spiegazione plausibile è che nathalie tocci, che di cose militari, e in particolare russe, ci capisce come appunto noi di neuroscienze, abbia capito che questi 25 milioni di uomini da cui la russia potrà attingere siano stati inventati ieri, per fare fronte, come dice lei “alle innumerevoli umiliazioni” subite dai russi sul fronte

in realtà, come vi abbiamo spiegato negli scorsi giorni, si tratta della riserva. Come esiste negli USA o in Svizzera.

Da questa riserva Putin ha deciso da ieri che prenderà 300 mila persone qualificate da mandare nelle retrovie, per permettere ai soldati professionisti di concentrarsi tutti sul fronte

e 300 mila sono un po’ più dell’1% di 25 milioni a disposizione. Più parziale di così

detto questo, 300 mila uomini sono tanti. Ma tanti tanti. Ed è lecito attendersi che la stragrande maggioranza di loro di prendere armi e bagagli per andare a combattere una cosa dove si muore come in guerra, ma manco si può chiamare guerra, non è che ce ne abbiano tantissima voglia

come è lecito attendersi che qualcuno di questi decida di scendere in piazza a urlare lo slogan, più che condivisibile: “Putin, sul fronte vacci te”. Noi, sinceramente, molto probabilmente glielo diremmo

quello che forse è un po’ meno lecito, è che questa cosa in occidente venga riportata come una rivolta popolare che potrebbe addirittura far cadere Putin

a prescindere dalla quantità di persone coinvolte

perché di numeri non si parla da nessuna parte. O meglio, c’è un unico numero che circola: 1300 sarebbero i manifestanti arrestati durante le proteste. Diciamo “sarebbero”, perché anche qua il numero non è così facile da confermare. Chiunque lo riporti infatti si riferisce a una sola fonte: l’organizzazione indipendente OVD-info. In base a cosa? Non è dato saperlo. In questa guerra funziona così: c’è un numero che gira a caso, viene spacciato come notizia

Prendiamolo comunque anche noi per buono

A vedere come si sono svolte le manifestazioni, i manifestanti non dovrebbero essere molti di più

le forze dell’ordine infatti hanno provveduto in modo piuttosto sistematico ad arrestarli uno ad uno

lo si è visto piuttosto chiaramente dalle immagini che la CNN ha trasmesso in diretta ieri da Mosca

c’erano più telecamere, che, per inciso, potevano tranquillamente riprendere senza che nessuno osasse interferire, che manifestanti. Che venivano presi, ribadiamo, uno ad uno

una scena un po’ diverso rispetto alle immagini della manifestazione che si è tenuta ieri sempre a mosca per festeggiare i referendum che si stanno tenendo nelle 4 province ucraine. 15 mila persone accalcate come sardine

i sostenitori dell’operazione speciale, che secondo un sondaggio della società russa Vciom della scorsa settimana erano circa il 75% della popolazione, continuano ad essere incommensurabilmente di più degli oppositori

ma ai giornalisti occidentali non la si fa

e così oltre alle piazze hanno cominciato a osservare attentamente un altro segnale inequivocabile del declino di putin in patria: L’ESODO

lo hanno chiamato proprio così: UN GIGANTESCO ESODO

anche qua: che di fronte all’eventualità di essere richiamati al fronte, tra chi può, in parecchi se la diano a gambe, mi pare scontata

ma quanta gente serve per parlare di ESODO?

Secondo Nathalie Tocci: 30 chilometri, la lunghezza della colonna di auto che, stando alle sue affermazioni, si sarebbe formata al confine con la finlandia

la fonte della Tocci è un articolo di Open apparso il giorno precedente

peccato che dopo due ore pure Open, che in fatto di propaganda ha un curriculum di tutto rispetto, abbia dovuto rettificare, riportando le dichiarazioni della guardia di frontiera finlandese, che cito per non correre il rischio di interpretare male: “la situazione ai confini con la fnlandia non è cambiata con l’annuncio della mobilitazione russa. Sui social media circolano video girati in precedenza e circolano informazioni errate”.

Ma chi lotta per la vittoria del mondo libero non si dà per vinto

e allora ecco un altro segnale inequivocabile dell’imminente crollo dell’autocrate

TASSERA’ GLI EXTRAPROFITTI

lo avevamo accennato un paio di giorni fa. Mentre i nostri giornali per dimostrare come l’annuncio della mobilitazione stava fiaccando la Russia dall’interno riportavano il dato dei 10 punti persi dalla borsa di mosca, il giornale economico Kommersant spiegava che il crollo era dovuto all’annuncio di questa supertassa, che quantificava in 1.400 miliardi di rubli russi. Oggi Fubini ci svela si tratterebbe invece di 3.000 miliardi. 50 miliardi di euro.

Per noi che di fronte a 40 miliardi di extraprofitti dei giganti dell’energia gliene abbiamo chiesti indietro 10 e ne abbiamo ricevuti poco più di 1, inconcepibile

per Federico Fubini: la dimostrazione inconfutabile che Putin ormai la guerra delle sanzioni l’ha definitivamente persa

ma c’è un piano B

perché ormai Putin RISCHIA IL GOLPE

Quante volte l’avranno detta sta cosa del golpe negli ultimi 6 mesi?

Ad affermarlo questa volta è Mark Galeotti, membro dell’autorevole Royal United Services Institute, il più autorevole think-tank britannico in materia di difesa e sicurezza

che forse, a giudicare dalle pezze al culo che si sono ritrovati i britannici da quando è iniziata la guerra, non c’azzecca proprio sempre

secondo Galeotti, se Putin usa l’atomica, rischia il golpe

forse ha ragione. Ma il golpe da parte di qualcuno che la vorrebbe usare più grande, però

perché quello che i media occidentali omettono sistematicamente di raccontare, è che Putin un’opposizione interna ce l’ha. Ma per 90% è fatta da gente che lo ritiene un po’ rammollito, e vorrebbe la dichiarazione formale di guerra e la mobilitazione generale domattina

come ad esempio Gennadij Zjuganov, leader del partito comunista della Federazione Russa, che alle elezioni parlamentari del 2021, con oltre 10 milioni di voti, si era confermato seconda forza politica del paese

ma il wishful thinking occidentale può fare di più. Deve fare di più

puntando tutto sull’altro tormentone che tanto piace all’uomo bianco che non deve chiedere mai: l’isolamento internazionale di Putin

l’ultima perla di questo ormai ricchissimo filone fantasy è l’articolo di Lamperti pubblicato su La Stampa giovedi scorso

riporta e commenta alcune affermazioni di Wang Wenbin, portavoce del ministero degli esteri di Pechino, interrogato dalla TASS

Wang avrebbe affermato che “tutti i paesi meritano il rispetto della loro sovranità e integrità territoriale, e gli scopi e i principi della carta delle nazioni unite devono essere osservati”

come sottolinea Lamperti stesso in un rarissimo momento di lucidità, è la stessa identica formula che Pechino ripropone invariabilmente dal primo giorno del conflitto, senza mai aver cambiato manco una virgola

Lamperti sottolinea anche che nel suo discorso Wang Wenbin ha citato soltanto una volta il concetto di “sovranità e integrità territoriale”, mentre per due volte ha ribadito che le “legittime preoccupazioni di sicurezza di ogni paese andrebbero prese sul serio”. Putin vs Zelensky, 2 a 1 quindi

come riassume questa ricostruzione il titolista?

PECHINO GIRA LE SPALLE ALL’ ALLEATO

e per ribadire bene il concetto, c’aggiunge anche un bel virgolettato

COMPLETAMENTE INVENTATO

“Tregua subito, no ai referendum”

Così. De botto. Senza senso

Per quelli che ce cacheno continuamente er ca**o con i copia incolla della frase buona per tutte le stagioni “eh si, qui però sei libero, prova ad andarlo a dire in Cina”, perché invece in Cina non ci mandiamo Lamperti e gli facciamo scrivere su una grande testata nazionale un virgolettato inventato che rivolta completamente il contenuto delle affermazioni del rappresentante di una grande potenza straniera?

Così a occhio, se la passerebbe peggio di me

ma per ogni leggenda su un potente in declino, ce n’è anche una speculare su un potente in ascesa

SAN MARIO PIO

che dopo aver ricevuto per mano di Henry Golpe Kissinger il premio come “miglior statista dell’anno”, è andato a prolungare il suo momneto di gloria direttamente nella plenaria dell’ONU, che però, nonostante il suo grande prestigio internazionale, quando ha parlato lui, tanto plenaria non sembrava

ieri sui social girava questo screenshot delle immagini trasmesse da skytg24

Draghi all’ONU ha parlato a una sfilza di sedie completamente vuote

la libertà di stampa in occidente (che c’è, che è diversa da quella di cui possono godere in Cina e in Russia, e chi dice il contrario semplicemente è rintronato) è ormai per il 5% libertà di espressione, e per il 95% libertà di imporre attraverso la menzogna la narrativa di chi ti paga lo stipendio

che poi è il motivo per cui se non vogliamo farci eternamente prendere per il culo, ci tocca un nostro media farcelo da soli. E voi, se volete, potete darci una bella mano. Aderite alla campagna di sottoscrizione di ottolinatv su GoFundMe: https://gofund.me/c17aa5e6

https://www.ottolinatv.it/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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