Si allarga il consenso sulla decisione di tagliare la produzione di petrolio nonostante la forte contrarietà di Washigton. Gli Emirati Arabi Uniti sostengano i sostanziali tagli alla produzione di petrolio proposti dall’Arabia Saudita e dalla Russia nel corso della riunione Opec+, sferrando così un duro colpo agli Stati Uniti che si stanno prodigando per cercare di fermare l’accordo.
Due fonti hanno dichiarato al Financial Times che gli Emirati Arabi Uniti sono a favore nonostante gli sforzi incessanti da parte degli Stati Uniti e di altre potenze occidentali per dissuadere la nazione dall’accordo. Lo Stato del Golfo è uno dei membri più influenti dell’Opec+ al di fuori dell’Arabia Saudita e della Russia.
“Pur rispettando la loro opinione (degli Stati Uniti), l’organizzazione deve fare ciò che è nel suo interesse”, ha dichiarato una fonte Opec del Golfo in vista della riunione, in cui il gruppo dovrebbe annunciare piani di riduzione della produzione di 1 milione – 2 milioni di barili al giorno o più.
Questa è stata poi l’entità effettiva dei tagli decisi: l’Opec+ ha approvato il taglio della produzione di petrolio di 2 milioni di barili al giorno in seguito alle raccomandazioni del suo comitato di controllo, secondo quanto riportato da Reuters. Durante la riunione tenuta a Vienna i produttori hanno concordato un profondo taglio dell’obiettivo di produzione, riducendo l’offerta in un mercato già ristretto nonostante le pressioni degli Stati Uniti a pompare più petrolio. Si tratta del più grande calo di produzione dall’inizio della pandemia di Covid-19.
Diversi esperti sostengono che una simile mossa potrebbe essere un forte colpo per l’amministrazione Biden, in quanto porterebbe a un aumento significativo del prezzo della benzina negli Stati Uniti.
In questo contesto, martedì la CNN ha riferito che nei giorni scorsi diversi alti funzionari statunitensi del settore energetico, economico e degli affari esteri hanno condotto trattative con i rappresentanti di Arabia Saudita, Kuwait ed Emirati Arabi Uniti, tra gli altri Paesi, per convincerli ad opporsi all’iniziativa
Inoltre, la CNN ha citato un documento con presunti punti chiave per i negoziati tra Washington e i suoi partner. Secondo i media, i funzionari statunitensi hanno sostenuto che la prospettiva di tagli alla produzione minaccerebbe un “disastro totale” e sarebbe considerata “un atto ostile”.
Secondo il Financial Times gli Stati Uniti si vendicheranno della decisione presa dall’Opec* nonostante la contrarietà di Washington.
Tuttavia il ministro dell’Energia degli Emirati Arabi Uniti, Suheil al-Mazroui, ha affermato che la decisione dell’OPEC+ è stata influenzata dal rischio di una recessione e dal calo dei prezzi del petrolio.
“L’OPEC+ rimane un’organizzazione tecnica ed è molto importante che la decisione rimanga tecnica e non politica”, ha spiegato il politico emiratino per chiudere ogni polemica