di Fernando Rivero Osuna – teleSUR

Date le dimensioni dell’economia brasiliana e la leadership consolidata di Lula, il Brasile potrebbe contribuire all’integrazione dell’America Latina e dei Caraibi.

1.- L’attuale Brasile. L’imposizione del neoliberismo, dal golpe contro Dilma Rousseff, ha causato una catastrofe economico-sociale per questo Paese. Secondo la Banca Mondiale, il Brasile è tra i dodici Paesi più diseguali del mondo. La FAO sottolinea che il Brasile è tornato nella “Mappa della fame” con oltre sessantuno milioni di persone che soffrono di insicurezza alimentare.

Anche l’inflazione è in aumento, secondo l’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IGBE). L’agenzia ufficiale afferma che lo scorso anno l’inflazione ha raggiunto il 10,06%, il valore più alto dal 2015, quando l’indice era al 10,67%. La povertà avanza e, a causa della discriminazione razziale e dell’oppressione di genere, si accentua tra le persone di origine africana e tra le donne. In breve, il neoliberismo minaccia tutte le conquiste sociali ottenute con i governi del Partito dei Lavoratori. Il Brasile chiede un cambiamento. Ciò contribuisce a spiegare la forza politico-elettorale di Lula da Silva.

2.- Il Brasile e l’integrazione regionale. Un maggiore impulso al Mercosur sembra far parte della nuova agenda del Palazzo Planalto in caso di vittoria di Lula. In questo scenario, il Brasile dovrebbe rientrare nella Celac. L’adesione del Brasile alla Celac per creare un’istituzionalità più forte della Celac sarebbe una battuta d’arresto per la Casa Bianca. Una Celac con un proprio parlamento, che rafforza le proprie politiche di integrazione e cerca soluzioni consensuali ai problemi della regione, è un’ulteriore prova del carattere anacronistico dell’OSA. Allo stesso modo, la presidenza di Lula sarà una grande opportunità politica per rivitalizzare l’Unasur. Senza dubbio, date le dimensioni dell’economia brasiliana e la leadership consolidata di Lula, il Brasile potrebbe contribuire all’integrazione dell’America Latina e dei Caraibi.

3.- Rafforzamento del Gruppo Puebla – Internazionale Progressista. Una vittoria di Lula aumenterebbe l’influenza internazionale di questo gruppo e ne rafforzerebbe le sue posizioni politico-ideologiche. Le forze politiche raggruppate al suo interno avrebbero ora governi nei due Paesi con la popolazione più numerosa della Nostra America, con le due economie più grandi, e una leadership rivitalizzata con un’epica capace di conquistare l’ascendente in altri settori della sinistra del continente.

Lula sarebbe il principale leader del Gruppo di Puebla che, con la sua ascesa, si rafforzerebbe sia in America sia di fronte alle potenze emergenti. Le correnti trasformatrici del continente si aspettano che Lula lavori per l’unità dei popoli e che affronti le narrazioni dei potenti che cercano di dividere coloro che sognano un domani diverso.

4.- Lula sconfiggerà l’autoritarismo, ma qual è la portata della sua proposta? Una vittoria del Partito dei Lavoratori significa che il Brasile rigetta il capitalismo neoliberale e l’impegno per la democrazia. Nel suo programma di governo, Lula non si è proposto di costruire il socialismo, né ha assunto una posizione chiaramente anti-imperialista. 

Lula punterà sull’inclusione sociale. Il Brasile volgerà lo sguardo verso la regione senza perdere di vista il proprio interesse nazionale. Difenderà l’autodeterminazione dei popoli senza entrare in conflitto con gli Stati Uniti. Tuttavia, la sua vittoria sarebbe una battuta d’arresto per le forze più conservatrici dell’America Latina e dei Caraibi, nonché una battuta d’arresto per il Partito Repubblicano statunitense. 

5. Brasile nel mondo. La Cina ha già soppiantato gli Stati Uniti come principale partner economico e commerciale del Brasile. Il Palazzo di Planalto non ha aderito a misure coercitive unilaterali contro la Federazione Russa, dato che le relazioni commerciali sono in crescita. Ad esempio, il Brasile importa l’85% dei fertilizzanti per il suo vigoroso settore agroalimentare e la Russia garantisce il 25% di queste importazioni. Nel frattempo, la richiesta formale dell’Iran di entrare a far parte del gruppo BRICS preoccupa gli Stati Uniti.

Anche l’Argentina ha seguito l’esempio con una lettera in cui il Presidente Alberto Fernández sottolinea che i BRICS “rappresentano il 42% della popolazione mondiale e il 24% del prodotto interno lordo globale”. Il trionfo di Lula è un altro campanello d’allarme per le élite statunitensi e soprattutto per il Partito Repubblicano. In definitiva, da una prospettiva globale, il Brasile potrebbe contribuire al rafforzamento del gruppo BRICS e, di conseguenza, all’emergere di un mondo pluripolare e multicentrico.

6.- La Nuestra America nel contesto attuale. Il mondo, e di fatto la regione, sta vivendo una crisi economica, climatica, alimentare ed energetica. Le Nazioni Unite sono impotenti nel fornire risposte concrete alla crisi. Gli Stati Uniti stanno cercando di imporre la loro egemonia attraverso la guerra, l’espansione della NATO e la soppressione dell’autodeterminazione dei popoli. Attualmente, le risorse naturali dell’America Latina e dei Caraibi sono di vitale importanza per l’umanità. Petrolio, gas, litio e acqua sono alcune delle risorse della regione che possono servire a soddisfare la domanda della popolazione mondiale.

Il rafforzamento dei meccanismi di integrazione regionale consentirebbe di raggiungere un consenso sulle posizioni, di sostenere un’ONU in linea con le nuove relazioni internazionali, di ripensare in modo unitario le richieste dei popoli del Sud globale e di proiettarsi come blocco sulla scena internazionale per difendere la pace e cercare soluzioni ai problemi dell’umanità. È urgente che l’umanità superi le imposizioni geopolitiche degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. È indispensabile lavorare per creare spazi di cooperazione tra schemi come il Celac e le potenze emergenti (Russia, Iran, Cina, India e Turchia) per affrontare problemi come la fame, la povertà e la domanda di energia. Il trionfo di Lula è un segnale di speranza. Con il Brasile, la Nuestra America può contribuire a costruire un mondo migliore.

(Traduzione de l’AntiDiplomatico)

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-le_ripercussioni_internazionali_di_una_vittoria_di_lula/5694_47605/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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