Immagine Anthony Quintano

il bello dell’occidente e della civiltà dell’uomo bianco è che dove ti giri ti giri respiri aria di libertà, di democrazia e di rispetto dei diritti umani

anche dove meno te l’aspetti

radi al suolo un paese sterminando decine di migliaia di civili? ecco che dalle macerie come per incanto si alza forte un alito di democrazia

impedisci sistematicamente ad ogni voce fuori dal coro di competere ad armi pari con la propaganda del partito unico degli affari e della guerra? ma quale censura e censura. è la difesa contro il tentativo di corrompere il tessuto democratico da parte della propaganda russa e cinese, che ormai sono ovunque

la “censura democratica” è un meccanismo sofisticato sapientemente ingegnerizzato per permettere all’uomo bianco di continuare a sentirsi eticamente superiore al resto del mondo, e quindi, alla bisogna giustificato a bombardarlo a tappeto, senza per questo incorrere in quella grandissima rottura di cogl**ni che è l’emergere di un pensiero critico che rischia concretamente di mettere in discussione la realtà di comodo spacciata dalla propaganda mainstream

e forse, questo meccanismo, è il caso di provare a smontarlo

come tutti sappiamo, il nostro pianeta è diviso chiaramente tra mondo libero e regimi autoritari

nei regimi autoritari i singoli individui sono costretti a ridursi a degli automi, che obbediscono ciecamente ai dettami univoci e privi di sfumature del potere dittatoriale

nel mondo libero invece il faro guida è il libero arbitrio del singolo individuo

nei regimi autoritari ogni voce di dissenso viene stroncata dalla censura, anche per i motivi più futili

nel mondo libero invece le informazioni circolano liberamente senza filtri, e i singoli individui hanno sempre la possibilità di farsi una loro idea sui fatti del mondo ed esprimere liberamente il loro pensiero

grazie a questa divisione del mondo in due blocchi contrapposti caratterizzati da sistemi di valori antitetici e nettamente identificabili, l’uomo bianco, pur con tutti le differenze che emergono necessariamente quando si esercita il pensiero critico, alla fine riesce sempre a distinguere chiaramente il bene dal male, che riesce sempre a identificare in qualsiasi sistema a prescindere dal contesto sociale, economico e culturale

questa contrapposizione astratta e manichea è la base fondante della nostra identità di uomini bianchi occidentali, e non può in nessun modo essere messa in discussione

certo, anche l’occidente è ben lungi dall’essere perfetto, e di tanto in tanto si è addirittura macchiato di colpe anche gravissime, ma grazie alla libertà e alla democrazia ha sempre trovato la forza di affrontare una sincera autocritica, rimediare ai suoi sbagli, e riprendere il suo cammino lineare e inarrestabile verso il progresso e il sol dell’avvenire

essendo l’assoluta libertà di pensiero e di espressione il fondamento ontologico del nostro mondo e il motivo ultimo della superiorità della nostra civiltà rispetto alle altre, a nessuno verrebbe mai in mente di introdurre elementi di censura nei nostri ordinamenti

la società aperta è un valore assoluto, che nessuno si azzarderebbe mai a mettere in discussione

la società aperta però è anche vulnerabile, perchè nel mondo si aggirano forze oscure foraggiate sottobanco dai regimi ostili ai nostri valori e che hanno ingaggiato contro la nostra società una guerra asimmetrica

da un lato noi uomini liberi, che operiamo nell’ambito di un sistema di regole condivise e tolleriamo ogni forma di dissenso, dall’altro gli oscurantisti, che non conoscono il fair play, e sono pronti ad approfittare con ogni mezzo necessario della nostra benevolenza

e allora ecco il dilemma: come facciamo a continuare a tenere fede al nostro valore più importante, e allo stesso tempo a riuscire a contrastare l’emergere di queste pericolosissime tendenze oscurantiste?

la soluzione si chiama “censura democratica”

il più sofisticato meccanismo di controllo dell’opinione pubblica mai escogitato dall’essere umano

alla base c’è un’intuizione geniale: che minchia me ne fotte a me se te ti riempi la bocca di critiche antisistema se tanto poi nessuno ti caca?

questa cosa qui si chiama egemonia

significa che io ho una potenza di fuoco così grande, che posso permettermi di fare il signore, e a te che per spararmi addosso al massimo c’hai una cerbottana caricata con lo stucco, ti posso tranquillamente ignorare

anzi, i rapporti di forza sono così sbilanciati che mi posso addirittura prendere il lusso di coccolarti pure un po’, e invece che tapparti la bocca con la forza, posso anche concederti 5 minuti di gloria sulle colonne di uno dei miei 12 mila giornali o sullo sgabello di uno dei miei 12 mila programmi televisivi, dove tutto è sistematicamente apparecchiato per farti fare la figura del fenomeno da baraccone

“cari telespettatori, vi presento lo scemo di turno. ma nella nostra società aperta anche gli scemi come lui devono poter esprimere la loro patetica opinione. non siamo mica un regime autoritario”

il punto ora però è che questo giochino qui procedeva spedito senza intoppi fino a quando la soglia di ingresso nel sistema mediatico era troppo alta per chiunque non potesse contare sul sostegno dei grandi capitali

lì era facile: per avere un tuo media dovevi essere uno dei nostri, una voce di una delle tante fazioni del capitale, che differiscono tra loro su tutto, tranne che sui fondamentali, e cioè che nel mondo comanda l’uomo bianco, e all’interno della società dell’uomo bianco, il grande capitale

poi però, come sempre succede nella storia del capitalismo, a mettere zizzagna c’ha pensato lo sviluppo del capitalismo stesso

il vecchio sistema mediatico era un sistema arretrato, dove l’informazione era gestita da dei professionisti, che andavano pure pagati, anche benino
fino a che qualcuno ha capito che per avere informazioni da vendere non era sempre necessario pagare qualcuno

gli esseri umani producono informazioni spontaneamente, basta trovare il modo di appropiarcene e rivenderle, e non c’è più bisogno di dare un pezzettino della nostra torta a chi lavoro

ecco come nascono i social network

un sofisticato meccanismo per appropriarsi del lavoro volontario di una massa sterminata di individui e rivenderlo agli inserzionisti

e anche una spinta decisiva alla tendenza fondamentale del capitalismo: la concentrazione

perchè gli inserzionisti i loro quattrini non li vogliono mica sprecare per niente. vogliono che il messaggio arrivi a quelli che sono interessati sul serio, e a nessun altro. e per riuscire a capire chi è interessato e chi no, servono i dati. e più dati hai, meglio lo capisci. e così la piattaforma più grande, è quella che cresce sempre di più, fino a che non si mangia tutti gli altri, alla facciaccia di quella buffonata che sono le autorità per la concorrenza.un oligopolio globale, in mano a 2, 3 soggetti. una dittatura globale on steroids. altro che quella buffonata dei fascismi, con tutte quelle ridicole faide tra mille nazionalismi diversi

il punto però è che se chi crea i contenuti che rivendo non è un mio diretto dipendente, come faccio a controllarlo?

mica lo posso censurare

se lo censurassi non potrei più andare in giro per il mondo a bombardare random chiunque alza la testa con il sostegno dell’opinione pubblica a cui ho rivenduto sta fregnaccia della lotta tra società aperta e regimi autoritari

ed ecco allora che la vecchia censura democratica fa un salto qualità ed entra nell’era del 2.0

e qui c’è l’altra intuizione geniale: che bisogno c’è di censurare quando posso tranquillamente farti morire di fame?

ma andiamo per gradi

a un certo punto le piattaforme hanno capito che se alle milionate di individui che producono contenuti a gratis gli dai qualche incentivo economico, queste producono molto di più e molto meglio

così gli inserzionisti si ringalluzziscono, e investono molti più quattrini. a quel punto basta che una piccola parte la ridai a chi ha prodotto i contenuti di maggior successo, e il ciclo virtuoso si autoalimenta

e mi dà in mano lo strumento perfetto per stroncare la diffusione dei contenuti che non mi piacciono e favorire quelli che replicano la mia storiella sul mio mondo libero buono che combatte il mondo chiuso cattivo

in soldoni funziona così

quando il contenuto che hai prodotto viene distribuito sulla piattaforma, ci mettono la pubblicità

più visualizzazioni fai, più introiti pubblicitari generi, più grande è la mancetta che ti rimane

a meno che tu non sia stato cattivo, e il contenuto che hai prodotto fa piangere la Tocci e Parenzo

in tal caso il tuo video riceve un bollino giallo

significa che contiene “contenuti sensibili”

e che quindi a zukkerberg gli dispiace tanto, ma non può venderlo agli inserzionisti, perchè questi contenuti sensibili “potrebbero non essere idonei per determinati brand o aziende specifiche”

l’individuazione di “contenuti sensibili” dovrebbe avvenire in base a una lista di tematiche specifiche, che però è talmente generale e vaga che può includere tutto o niente
e alla fine diventa puramente arbitrario. talmente arbitrario, che nessuno è manco tenuto a dirti quali sarebbero questi benedetti “contenuti sensibili” presenti nel tuo video

risultato? se non fai contenuti che piacciono a zukkerberg, non puoi pensare di farlo a livello professionale

nessuno ti censura. puoi continuare a dire la tua. ma lo devi fare così, alla cazzodicane, nel tempo libero

mentre chi racconta la storiella che piace a una delle 2, 3 piattaforme oligopoliste a livello globale, può farlo di mestiere

moltiplica questa cosa per tutti i produttori di contenuti per tutto il mondo, ed ecco spiegato com’è che per imporre la tua narrativa ed escludere sistematicamente che ne emergano altre diverse non hai nessunissimo bisogno di nessunissima censura

è quello che a noi di ottolinatv succede continuamente

ieri è successo con un video dove ci limitavamo a fare una sintesi del lungo discorso pronunciato da Xi Jinping in occasione dell’inaugurazione del XX congresso del partito comunista cinese

riportare cosa ha detto veramente invece che inventarsi una serie infinita di fregnacce su taiwan, l’uomo solo al comando, i poteri illimitati di Xi e compagnia cantante come hanno fatto tutti gli altri media occidentali, è stato considerato “contenuto sensibile”

vi spiego cosa significa in soldoni. per produrre un video del genere, se chi ci lavora deve essere pagato perchè non lo fa una tantum come divertimento, ma ci deve campare la famiglia, servono almeno 7/800 euro. circa la metà, di solito, riusciamo a ripagarla grazie alle donazioni volontarie di chi ci segue. che il signore vi benedica. ne manca però sempre metà. che quando abbiamo la possibilità di partecipare liberamente a quel gioco infernale chiamato libero mercato, più o meno riusciamo a racimolare grazie proprio agli introiti pubblicitari

ma questo non è libero mercato, che già avrebbe i suoi bei difetti

questo è capitalismo

è guerra di propaganda

è potere. arbitrario. altro che open society di sta minchia

a volte però anche i potenti sbagliano i calcoli, e producono effetti opposti a quelli sperati

che è quello che è successo ieri

dopo aver ricevuto la brutta notizia dal ministero della “censura democratica”, abbiamo pubblicato un post, dove abbiamo raccontato questa storiella

nell’arco di qualche ora abbiamo ricevuto oltre 70 donazioni. di ogni misura: da 1 a 200 euro

oltre 1000 euro

è lo spirito di ottolina, ed evidentemente anche di chi la segue

a noi non interessa piagnucolare. non ci interessa imbarcarci nelle cause perse, e poi piangerci addosso. a noi interessa organizzare la resistenza. e vincere. perchè oltre l’arroganza e la prepotenza, di fronte abbiamo giganti con i piedi di argilla. e con il vostro sostegno li possiamo far passare qualche brutto quarto d’ora

come dicono i francesi, che in fatto di far passare brutti quarti d’ora ai padroni e ai lecchini ne sanno qualcosa: ce n’est qu’un debut. continuons le combat

continuate insieme a noi questa battaglia

aderite alle campagne di sottoscrizione di ottolinatv su paypal e gofundme

perchè uniti siamo tutto, divisi siam canaglia

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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