Giorgio Almirante, fascista e collaborazionista coi nazisti, in questa intervista del 1983 rivendicava il presidenzialismo. La proposta presentata alle Camere da Giorgia Meloni è dunque una vecchia bandiera riciclata del fascismo e di ogni forza reazionaria del dopoguerra.
Il presidenzialismo è l’attacco finale alla Costituzione Antifascista fatto proprio anche dalla Loggia P2 di Licio Gelli. La sola differenza rispetto ad Almirante è che Meloni vuole anche l’autonomia differenziata, cioè la distruzione definitiva della unità sociale ed economica del paese.
Un presidente padrone e venti regioni in perenne competizione tra loro. È il modello liberista autoritario, che Meloni ha esaltato in Parlamento quando ha inneggiato alla libertà d’impresa e allo stato forte. Forte solo verso i deboli.
Così Giorgia Meloni unisce Almirante alla Banca Morgan, quella che nel 2013 scrisse che bisognava superare le costituzioni antifasciste europee, perché troppo socialiste e con troppi diritti del persone rispetto al potere.
Il liberismo ed il fascismo prima o poi s’incontrano. Sempre.n

Giorgio Cremaschi Pap UP

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