L’ex ministro pentastellato Luigi Di Maio sarebbe in pole tra quattro nomi per l’incarico di emissario Ue nel Golfo Persico. La candidatura avrebbe il benestare di Draghi.
La Ue vuole Di Maio come emissario nel Golfo
Voi pensavate che Luigi Di Maio fosse tornato a Pomigliano a riscaldare la sedia del Bar raccontando agli amici le sue avventure come ministro? Se sì allora non conoscete la politica italiana e come si muove. Nessuno è lasciato indietro soprattutto se del “giro”.
Secondo l’indiscrezione lanciata da Repubblica, l’ex capo del Movimento Cinque, segato dagli italiani al voto, dimessosi in tempo record da un partitello che aveva fondato promettendo Impegno Civico, adesso potrebbe essere riciclato da quell’Europa che per Beppe Grillo era un “club Med per trombati”.
Il ruolo cui potrebbe aspirare è quello di Inviato Speciale Ue per la Regione del Golfo Persico. Non è ancora detta l’ultima parola, va precisato, perché Luigino dovrà battere la concorrenza di Dimitris Avramopoulos (ex ministro ed ex commissario europeo), Markos Kiprianou (ex ministro degli Esteri cipriota) e un ex ministro degli esteri slovacco. Tutti ex.
Dopo la selezione affidata ad una Commissione, il dossier con i curriculum dei candidati verrà presentato all’alto commissario Joseph Borrell il quale pare tenga in particolare considerazione il collega italiano per le referenze di quell’ex banchiere europeo che tanti battimani ha raccolto a Bruxelles.
Il governo Meloni cosa farà? Maurizio Gasparri è stato abbastanza chiaro: “Incarico a Di Maio da parte dell’Ue? Sconcerto, è provocazione all’Italia. Non continui a portare all’interno di istituzioni la sua totale inadeguatezza. Invece che farsi inviare nel Golfo Persico, si faccia inviare a casa e ci rimanga