L’Osservatorio http://cadutisullavoro.blogspot.it – di Carlo Soricelli – è il solo che monitora i morti sul lavoro da ben 15 anni. INAIL non fa nessun monitoraggio: andate a vedere, oltre 500 lavoratori morti sul lavoro non figurano dalle statistiche

Il grafico allegato – scrive Carlo Soricelli – vi fa vedere l’andamento dei morti sui luoghi di lavoro in questi 15 anni di monitoraggio: se ai 736 si aggiungono i morti sulle strade e “in itinere” si sfiorano ormai i 1500 morti. INAIL parla di cali, ma può farlo solo tra i suoi assicurati: se ci fossero tutti i morti – compresi quelli non assicurati da INAIL e i morti in nero – registreremmo un forte aumento rispetto al 2021, come da 15 anni (a parte il 2020, anno di Covid e “quarantene”). I morti sono registrati tutti in apposite tabelle excel per giorno, mese e anno della tragedie, per Regione e provincia, per identità della vittima, per professione (anche se in nero), per età e nazionalità.  http://cadutisullavoro.blogspot.it

Questa è la dura realtà dei morti sul lavoro in Italia, senza trucchi contabili. Ma l’Osservatorio chiuderà il 31 dicembre 2022: è impossibile contrastare democraticamente le lobby trasversali che controllano questo fenomeno e raccontano una realtà minimalista inesistente, e a spese degli italiani.

Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro.

Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 30 novembre

Si è concluso un altro mese orribile per le morti sul lavoro; emblematica la morte a Palermo del falegname Michele Pisciotta. INAIL, che non dice mai chiaramente che non fa nessun monitoraggio, se non tra le righe, che non rappresenta la totalità dei lavoratori, che raccoglie solo le denunce dei suoi assicurati che gli arrivano dal territorio, che non ci sono mai nel numero di morti che diffonde, come anche i morti in nero. E lo denuncio inutilmente da 15 anni, che non esiste nessun calo; tutti gli anni oltre 500 lavoratori spariscono come desaparecidos, spesso anziani o stranieri, e questo solo perché non sono assicurati a INAIL che non dice mai che sono solo una parte di quelli che muoiono lavorando, ma solo di una parte e i media che mai vanno a verificare altre fonti diffondono copiandosi uno con l’altro questi cali inesistenti. L’Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro, è l’unico sito che monitora i morti sul lavoro in Italia e può documentare che anche quest’anno non c’è nessun calo dei morti ma un aumento spaventoso. Sui Luoghi di lavoro escluso itinere c’è già un forte aumento rispetto al 2021 che in tutto il 2021 ha avuto 662 morti sui Luoghi di lavoro (escluso itinere e morti sulle strade) e oggi siamo già a 717, con già un aumento sull’intero 2021dell’8% e manca ancora un mese per completare l’anno. Di cosa stiamo parlando? E’ orribile nascondere tanti morti sul lavoro, con nessuno che ne ha facoltà come giornalisti, politici, enti (diversi da INAIL che è parte in causa di questa mistificazione), amministratori, ministri delle politiche agricole e del lavoro che sono stati complici di questa disinformazione.. Un morto sul lavoro su quattro ha oltre 60 anni, che più di uno su cinque è schiacciato dal trattore, sono già 162 morti in questo modo orrendo anche quest’anno e oltre 2200 da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l’Osservatorio. E che dire degli autotrasportatori che hanno già superato i 100?Per non parlare degli stranieri che sono il 14% di tutti i morti sui luoghi di lavoro, e non ci ricordiamo mai o non vogliamo vedere questo enorme tributo di sangue che stanno versando, se non sono stranieri sono meridionali anche qui al nord: muoiono nei cantieri, nelle officine, sui campi. Molti gli artigiani; c’è una “nobiltà” operaia che sono i lavoratori delle grandi aziende sindacalizzate e con rappresentanti della Sicurezza, dove praticamente non si muore, se non lavoratori in appalto, che rappresenta una nuova forma di caporalato legalizzata; persone che si spostano da una provincia all’altra, o da una regione all’altra, che oltre che morire sui luoghi di lavoro muoiono numerosissimi sulle strade, come i tre foggiani morti nel rientro dal Molise, o dei pakistani che all’alba sun un pulmino stavano andando a lavorare da Torino alla Lombardia. Regioni con un numero spaventoso di morti sul lavoro, con la diffusione di dati parziali passano come virtuose, e sono il Trentino Alto Adige, il Veneto e la Lombardia, ma nessuna è immune da questo scempio, che pagano i lavoratori meno tutelati, i più deboli, quelli che avrebbe bisogno di sostegno. ma viene tolto il Reddito di Cittadinanza, così il sud, coi suoi disoccupati, che non trovano lavoro sono costretti a riprendere le loro “valige di cartone”. L’Osservatorio chiuderà il 31 dicembre di quest’anno: per stanchezza, per la solitudine, per l’indifferenza che si è manifestata a ogni livello. Una voce indipendente che con lavoro volontario cerca solo di dare una mano alla comprensione del fenomeno e che era stato aperto il 1° gennaio 2008, poche settimane dopo la tragedia della Thyssenkrupp di Torino e vedendo che non c’era nessuno che lo faceva decidemmo di aprire l’Osservatorio Nazionale di Bol9ogna morti sul lavoro, ma siamo riusciti ad arrivare a oltre tre milioni di visitatori, ma chi aveva il compito di occuparsene come INAIL, Ministri delle Politiche Agricole e del lavoro che si sono succeduti in questi anni l’hanno visto come fumo negli occhi, come un intruso che metteva in discussione il loro operato. Posso dire solo una cosa VERGOGNATEVI tutti voi citati. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it PS Il prossimo anno porterò in Procura tutta la documentazione relativa ai morti monitorati, e chiederò se ci sono gli estremi per ravvisare reati da parte di chi doveva occuparsene e non lo faceva seppur avvertiti con centinaia e centinaia di mail dall’Osservatorio

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO.

L’unico osservatorio che monitora i morti sul lavoro in Italia.

Aperto 15 anni fa il 1° gennaio 2008 chiuderà il 31 dicembre 2022

Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro

Morti sul lavoro dall’inizio dell’anno al 29 novembre

Sono morti complessivamente 1376 lavoratori, 714 di questi sui luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere (sono stati 962 nell’intero 2021 i morti sui luoghi di lavoro, esclusi i morti per covid e ovviamente i morti sulle strade)

In questi “numeri” ci sono anche i morti sul lavoro non assicurati all’INAIL (oltre 4 milioni) poi i morti in nero, e gli agricoltori schiacciati dal trattore, spesso anziani in pensione, ma non solo, diversi col doppio lavoro perché i terreni di famiglia non li sfamano. Inail nei primi nove mesi dell’anno ha ricevuto 790 denunce di morti sul lavoro tra i suoi assicurati, ci sono in questo numero anche i morti sulle strade e in itinere

L’Osservatorio è stato aperto il 1° gennaio 2008 da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. I morti sui luoghi di lavoro sono da 15 anni tutti registrati in apposite tabelle Excel con data della morte, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Dal 1° gennaio 2008 anno di apertura dell’Osservatorio sono morti oltre 20000 lavoratori per infortuni sui luoghi di lavoro.

162 agricoltori schiacciati dal trattore nel 2022.

#ff0000;”>Gli autotrasportatori morti dall’inizio dell’anno sono 10#ff0000;”>2

I lavoratori stranieri morti quest’anno sui luoghi di lavoro sono 81 e rappresentano il 14% sul totale se si escludono gli schiacciati dal trattore tutti italiani, molti lavoravano in nero. Ma altrettanti sono morti sulle strade: come non ricordare i 5 operai pakistani che all’alba da Torino andavano a lavorare in Lombardia? Alcune di queste morti sono allucinanti, lavoravano in nero in grandi cantieri nei quali esercitavano diverse ditte, ma nessuno di queste ha detto che erano loro dipendenti, è già capitato più di una volta e per non avere gravi problemi non essendo in regola. Questa percentuale aumenterà progressivamente nei prossimi anni per la denatalità italiana, la loro conoscenza dei diritti/doveri e la conoscenza sulle Normative sulla Sicurezza diventeranno determinanti per porre argine a queste tragedie, ma tanti, anche qui nella ricca Bologna, dormono per strada o in dormitori perché non riescono a pagare l’affitto di casa, e quando vedono che è straniero si rifiutano di affittare loro la casa.

#222222;”>Curatore Carlo Soricelli#222222;”>metalmeccanico in pensione e artista sociale da 50 anni. per contatti carlo.soricelli@gmail.com

#222222;”>Su Facebook

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#ff0000;”>Qui sotto i MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province (non ci sono i morti per covid). Non sono contati neppure i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori: tenete presente che i morti in itinere e sulle strade sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui sotto nelle Regioni e Province. Ma noi preferiamo tenerli separati, perché richiedono altri interventi, che sono diversi da quelli delle morti sui Luoghi di Lavoro. Ma altri li conteggiano tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e qualità del fenomeno. NB nelle province e Regioni non ci sono i morti per infortuni provocati dal coronavirus.#ff0000;”>I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza, non ci sono i morti in autostrada che non è giusto addebitarli alle province.

#000000;”>I morti sui #ff0000;”>LUOGHI DI LAVORO n#000000;”>elle Regioni e Province nel 2022. Chiunque svolge #000000;”>un lavoro e muore per infortunio è per noi un morto sul lavoro.

#222222;”>LOMBARDIA#222222;”>96 Milano (19), Bergamo (11), Brescia (25), Como (7), Cremona (6), Lecco (7), Lodi (1), Mantova (5), Monza Brianza (4), Pavia (5) Sondrio (3), Varese (3)

#222222;”>VENETO 59#222222;”> Venezia (10), Belluno (4), Padova‎ (8), Rovigo (3), Treviso (5), Verona (12), Vicenza (17)

#222222;”>CAMPANIA 56#222222;”> Napoli (12), Avellino (5), Benevento (3), Caserta (19), Salerno (17)

#222222;”>PIEMONTE 51#222222;”>Torino (25), Alessandria (9), Asti (2), Biella (1), Cuneo (8), Novara (1),Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli (3)

#222222;”>#222222;”>LAZIO 44#222222;”> Roma (18), Viterbo (6) Frosinone (11) Latina (3) Rieti (6) 

#222222;”>SICILIA 41 #222222;”>Palermo (7), Agrigento (3), Caltanissetta (6), Catania (9), Enna (1), Messina (7), Ragusa (3), Siracusa (), Trapani‎ (5)

#222222;”>EMILIA ROMAGNA 38 #222222;”>Bologna (4), Rimini (5) Ferrara (3) Forlì Cesena (6) Modena (5) Parma (1) Ravenna (3) Reggio Emilia (7) Piacenza (4)

#222222;”>CALABRIA 31#222222;”> Catanzaro (10), Cosenza (8), Crotone (4) Reggio Calabria (6) Vibo Valentia (3)

#222222;”>MARCHE 31#222222;”> Ancona (13), Macerata (4), Fermo (3), Pesaro-Urbino (9), Ascoli Piceno (4)

#222222;”>TRENTINO ALTO ADIGE 32#222222;”>  Trento (22) Bolzano (10)

#222222;”>PUGLIA 31#222222;”> Bari (3), Brindisi (2), Foggia (11), Lecce (8) Taranto (7)

#222222;”>#222222;”>TOSCANA 28 #222222;”>Firenze (6), Arezzo (7), Grosseto (2), Livorno (1), Lucca (2), Massa Carrara (2), Pisa‎ (3), Pistoia (3), Siena () Prato (2)

#222222;”>SARDEGNA 22#222222;”> Cagliari (3) Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (1), Nuoro (3), Ogliastra (), Olbia-Tempio (2), Oristano (5), Sassari (9).Sulcis iglesiente ()

#222222;”>ABRUZZO 17 #222222;”>L’Aquila (1), Chieti (8), Pescara (6) Teramo (3) 

#222222;”>UMBRIA 9#222222;”> Perugia (8) Terni (1)

#222222;”>LIGURIA 9#222222;”> Genova (2), Imperia (2) La Spezia (2), Savona (3) 

#222222;”>FRIULI VENEZIA GIULIA 7#222222;”> Pordenone (1) Trieste () Udine (5) Gorizia (1)

#222222;”>#222222;”>BASILICATA 9#222222;”>  Potenza (5) Matera (4) 

#222222;”>VALLE D’AOSTA 3#222222;”> (3)

#222222;”>MOLISE 2#222222;”> Campobasso (2) Isernia () 

#222222;”>Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio.

http://cadutisullavoro.blogspot.it

NOTA DELLA «BOTTEGA»

Se nell’articolo trovate qualche ripetizione è perchè abbiamo “unito” due diversi testi fatti circolare da Carlo Soricelli negli ultimi giorni. Ovviamente la scelta delle immagini è della nostra piccola redazione: due sono riprese dall’Osservatorio e quella (dolorosamente vera) che mettiamo in evidenza è di Vincenzo Apicella. Come avete letto qui sopra, da gennaio l’Osservatorio chiuderà: noi possiamo solo dire «GRAZIE» cento volte a Carlo Soricelli per il suo grande, faticoso, generoso impegno e allo stesso tempo urlare mille volte «VERGOGNA» alle istituzioni (di ogni tipo) e ai massmedia.

Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

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