Gli esperti delle Nazioni Unite affermano che è la volontà israeliana di colonizzare la Cisgiordania palestinese a guidare questo ritmo di violenza contro la popolazione indigena.

di Juan Cole – Common Dreams

L’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha pubblicato un comunicato stampa che riporta le opinioni dei suoi esperti sul trattamento israeliano dei palestinesi durante lo scorso anno, che secondo loro ha visto il peggior tasso di mortalità tra la popolazione occupata da quando l’organizzazione ha iniziato a monitorare sistematicamente le vittime nel 2005.

Gli esperti hanno rimproverato a Israele l’uso eccessivo della forza da parte delle forze israeliane contro i palestinesi e la violenza sfrenata degli abusivi israeliani sulle terre palestinesi in Cisgiordania, che quest’anno hanno causato la morte di 150 palestinesi nella Cisgiordania occupata, tra cui 33 bambini. Inoltre, gli abusivi israeliani armati e militanti hanno ucciso due o forse tre palestinesi solo quest’anno.

La violenza palestinese è stata responsabile della morte di quattro membri del personale di sicurezza, di una guardia di un insediamento abusivo e di cinque occupanti abusivi di terre palestinesi rubate.

Gli esperti hanno rilasciato una dichiarazione congiunta:

Ricordiamo a Israele che, in attesa dello smantellamento della sua occupazione illegale, i palestinesi nei territori palestinesi occupati devono essere trattati come persone protette, non come nemici o terroristi.

Al contrario, i funzionari israeliani hanno la responsabilità, secondo il diritto internazionale, di occuparsi della sicurezza e del benessere della popolazione occupata.

Gli abusivi israeliani fanatici che hanno costruito su terreni di proprietà di famiglie palestinesi e girano armati sono una preoccupazione particolare per gli esperti di diritti umani delle Nazioni Unite. Essi affermano che:

I coloni israeliani armati e mascherati attaccano i palestinesi nelle loro case, aggrediscono i bambini che vanno a scuola, distruggono proprietà e bruciano uliveti, e terrorizzano intere comunità nella più completa impunità”.

Peggio ancora, ci sono notizie credibili di truppe israeliane che aiutano gli occupanti abusivi a commettere atti di violenza contro i palestinesi. Gli esperti hanno osservato: “Prove inquietanti di forze israeliane che spesso facilitano, sostengono e partecipano agli attacchi dei coloni, rendono difficile discernere tra la violenza dei coloni israeliani e quella dello Stato”. Hanno aggiunto: “L’impunità degli uni è rafforzata dall’impunità degli altri”.

Dal 2016, ogni anno si è registrato un numero maggiore di attacchi di coloni israeliani rispetto all’anno precedente. Ironia della sorte, proprio nel 2016 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite aveva approvato una risoluzione che chiedeva di porre fine all’abusivismo israeliano.

C’è qualcosa di terribilmente sbagliato nelle regole di ingaggio dell’esercito israeliano, che sta producendo questo alto numero di morti tra i palestinesi. Gli esperti sottolineano che le truppe di occupazione possono usare le armi da fuoco contro le persone della popolazione occupata solo quando queste rappresentano una minaccia imminente per la vita. In altre parole, non si può sparare a persone disarmate e non si può sparare in testa a qualcuno che è stato preso e immobilizzato, indipendentemente da ciò che aveva fatto fino a quel momento. Gli esperti avvertono che questi approcci cavillosi all’uccisione di una vita umana “possono equivalere a un’esecuzione extragiudiziale – una violazione del diritto alla vita – e a un’uccisione intenzionale vietata dalla Quarta Convenzione di Ginevra e dallo Statuto di Roma”.

In definitiva, secondo gli esperti, è la determinazione israeliana a colonizzare la Cisgiordania palestinese a guidare questo ritmo di violenza contro la popolazione indigena:

Gli insediamenti illegali rappresentano una minaccia corrosiva per l’intera società israeliana e, a meno che le forze israeliane non abbandonino la mentalità dominante dei coloni e non trattino giustamente i palestinesi nei territori occupati come persone protette, il deplorevole bilancio di Israele nella Cisgiordania occupata probabilmente si deteriorerà ulteriormente nel 2023. Nessuna soluzione pacifica può essere perseguita sotto l’occupazione repressiva di Israele: una realtà che dovrebbe essere un campanello d’allarme per tutti i responsabili delle decisioni.

La loro aspettativa che la vita dei palestinesi stia per diventare più difficile, anche se non l’hanno detto, è giustificata dalla formazione del governo più estremista e di estrema destra della storia del Paese, con membri del gabinetto che sono essi stessi occupanti abusivi di terre palestinesi rubate e che sostengono un ulteriore furto.

Gli esperti che hanno rilasciato questa dichiarazione sono Francesca Albanese, Relatore speciale sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati dal 1967, Morris Tiball-Binz, Relatore speciale sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, e Clément Voule, Relatore speciale sulla libertà di riunione e associazione pacifica.

Albanese si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Pisa e ha conseguito un Master of Law in Human Rights presso la SOAS dell’Università di Londra. Sta concludendo un dottorato di ricerca in Diritto internazionale dei rifugiati presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Amsterdam. Affiliate Scholar presso l’Institute for the Study of International Migration della Georgetown University, Albanese è autrice di Palestinian Refugees in International Law (Oxford U.P., 2020). La sua critica molto competente delle politiche di occupazione israeliana nei confronti dei palestinesi ha portato a una campagna diffamatoria contro di lei, che ha cercato prevedibilmente e pietosamente di dipingere la sua preoccupazione per i diritti dei palestinesi come una forma di bigottismo nei confronti degli ebrei

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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