L'andamento del debito pubblico dal 1865 al 2021

La decisone del governo sulle accise non è stata ideologica, ma è stata determinata dall’esigenza di contenere il deficit di bilancio, per Giorgia Meloni non è più tempo di essere coerente

Il governo di Giorgia Meloni ha deciso di non prorogare lo sconto sulle accise introdotto dall’esecutivo di Mario Draghi. Un provvedimento in netto contrasto con quanto affermato dalla stessa leader di FdI qualche mese fa quando era all’opposizione. Nel programma elettorale c’era scritto: ’Sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise’.

I tentativi di smentita degli esponenti della Destra su questa palese incongruenza sono stati puerili. Ma perché il nuovo presidente del Consiglio ha rinnegato quanto aveva affermato?

L’Esecutivo guidato da FdI è sotto ‘osservazione’. La decisone del Governo non è stata ideologica, ma è stata determinata dall’esigenza di contenere il deficit di bilancio

La cautela nell’allargare i cordoni della borsa è giustificata. Il nostro Paese è fortemente indebitato. Il rialzo dei tassi d’interesse per frenare l’inflazione ha allargato lo spread con in Bund tedeschi ed ha portato i tassi sui Btp a sfiorare il 5%.

Una manna per i rendimenti dei risparmi dei privati, ma è molto pericoloso per la tenuta del debito pubblico. È prioritario raffreddare le tensioni sui titoli di Stato. Ridurre il deficit di bilancio e il debito pubblico sono problematiche finanziarie che qualunque governo dovrebbe affrontare.

Ed è per questo che la Destra, forte dei consensi elettorali ottenuti nelle ultime elezioni, si sta limitando a seguire la politica economica indicata dal precedente governo di Mario Draghi. 

Prima la pandemia, poi la guerra tra Russia e Ucraina, ora l’inflazione al 10%, per chiunque non sarebbe facile, ma FdI deve stare attenta ad un altro elemento: il sovranismo. Dopo quello leghista e grillino, ora dovremo subire anche quello di estrema Destra. 

Meno tasse, meno immigrati, più liberismo, meno diritti, meno Europa, più autonomia differenziata, presidenzialismo, revisionismo, ect… Tutte iniziative che possono incrementare le diseguaglianze e mettere in discussione i valori democratici ed antifascisti dell’Italia repubblicana.  

La Destra deve andarci con cautela ed è quello che sta facendo, ma è solo questione di tempo, quello che è successo negli Stati Uniti d’America dopo l’elezione di Biden ed in Brasile dopo l’elezione di Lula non è casuale.

Salgono le accise, scende lo spread, ma il Governo non rinuncerà alle politiche nazionaliste e sovraniste e solo una questione di tempo.

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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