José “Pepe” Mujica
José Mujica diventò uno dei protagonisti del festival del cinema di Venezia del 2018, dove ha partecipò alla presentazione di un film e un documentario a lui dedicati: La notte di 12 anni, che racconta la sua lunga stagione in prigione per la sua attività di guerrigliero Tupamaro, e il documentario di Emir Kosturica ,El Pepe, una vida suprema. In un’intervista con un gruppo di giornalisti , l’ex presidente uruguaiano ha parlato di entrambi i film senza evitare domande. Senza deludere coloro che conoscono il suo libero pensiero e la sua capacità di contribuire con idee nuove e di indurre riflessione. In questa opportunità su populismi e nazionalismi.
Martedì 17 gennaio José “Pepe” Mujica ha dichiarato: ” Africa in materia di cooperazione è più avanzata dell’Ameria latina.”
Mujica vuole un nome, una bandiera e un inno comuni per la regione. L’ex presidente uruguaiano José “Pepe” Mujica ha presentato una proposta ai governi di Argentina, Cile e Brasile, secondo la quale l’integrazione regionale includerebbe un inno nazionale, una bandiera e documenti unificati per i viaggi regionali. L’iniziativa prevede inoltre che alcuni professionisti possano esercitare in altri paesi senza riconvalidare i titoli universitari.
Il piano è stato delineato da Mujica durante una cena tenutasi l’11 gennaio con il presidente Alberto Fernández presso la residenza Olivos, alla periferia della capitale argentina. All’incontro hanno partecipato anche la moglie di Mujica ed ex vicepresidente uruguaiano Lucía Topolansky, insieme al ministro degli Esteri argentino Santiago Cafiero.
Mujica ha detto lunedì in un’intervista radiofonica a Montevideo che cerca di generare un programma di integrazione politica a lungo termine. A suo avviso, l’America Latina è gravata da una serie di “fallimenti” che la portano ad essere “più indietro” rispetto all’Africa in termini di integrazione. “L’Africa è più avanzata dell’America Latina e il mondo sta cambiando. In futuro ci sono poteri che vanno oltre quello che possono fare gli Stati tradizionali, ad esempio discussioni con il sistema finanziario internazionale, nuove società che gestiscono il mondo digitale e l’intelligenza artificiale”, ha sottolineato Mujica. “Per difendere quel poco di sovranità che ci resta” occorre “unire gli interessi” e generare una politica di lungo periodo, ha spiegato insistendo sul fatto che i diversi tentativi di integrazione regionale sono falliti perché portati avanti da politici o intellettuali lontani dal i popoli. “È la storia che ha determinato che raggiungiamo l’indipendenza politica e paghiamo con la dipendenza economica, culturale e sociale”, ha sottolineato Mujica. Le proposte di Mujica includono anche un nome con una bandiera e un inno comuni e che nelle scuole, negli istituti e nelle università venga insegnata una versione integrata della storia. Oltre ai titoli professionali riconosciuti in tutta la regione, Mujica ha anche proposto di rendere possibile viaggiare senza passaporto in tutta l’America Latina.
José “Pepe” Mujica prigioniero della dittatura uruguaiana