Caracciolo: “Prima o poi l’invio periodico e limitato di armi ai combattenti ucraini non basterà più. Bisognerà considerare l’invio di nostre truppe in Ucraina. Siamo pronti a farlo?”

Caracciolo: “Apriamo gli occhi, la Russia vincerà. Che faremo?”

Ci risiamo: l’ultimo editoriale di Lucio Caracciolo, pubblicato su La Stampa, come già accaduto in passato, genera l’ennesima shitstorm Twitter da parte della cricca ucrofila atlantista che ormai vive di rendita tifando guerra dal divano.

Il direttore di Limes ha scritto che nel conflitto con l’Ucraina la Russia adesso ha più armi, uomini e mezzi e che quindi se la Nato non scende in campo Kiev perderà la guerra.

Le tante divisioni nel vertice di Ramstein – secondo Caracciolo – confermano “la varietà degli approcci atlantici allo scontro, parallela al crescente compattamento dei russi in nome della ‘grande guerra patriottica 2.0’Questo dovrebbe aprirci gli occhi sulla deriva del conflitto. Continuando lungo questo piano inclinato, prima o poi l’invio periodico e limitato di armi ai combattenti ucraini non basterà più. Bisognerà considerare l’invio di nostre truppe in Ucraina”.

Questo però vorrebbe dire trovarsi di fronte alla scelta di fare direttamente la guerra alla Russia. L’alternativa è lasciare che Mosca prevalga. “Questo bivio “impossibile” si sta avvicinando, a vantaggio di Mosca. La consapevolezza dei costi umani, morali e geopolitici di un eventuale collasso di Kiev potrebbe indurre noi occidentali – americani con contorno di satelliti europei – a tentare di congelare lo scontro per il tempo necessario a inventare una convivenza pacifica fra russi e ucraini. Altrimenti ci resterà la scelta fra una catastrofe e una vergogna. Peggio: una miscela delle due

Come si può vedere nulla di rivoluzionario o particolarmente esplosivo. Piuttosto un bagno di realtà. Ma tanto è bastato per scatenare la shit-storm del salotto guerrafondaio che è diventato Twitter.

Ora, si può concordare o meno con Lucio Caracciolo, si può pensare quel che si vuole, ma, leggere il tenore degli attacchi social verso il direttore di Limes, è  oltre il livello minimo di cognizione della realtà

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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