Andreas Mavroyiannis, candidato sostenuto dai comunisti di AKEL, se la vedrà al ballottaggio delle presidenziali cipriote con Nikos Christodoulides. La sfida decisiva avrà luogo domenica 12 febbraio.

Il 5 febbraio, i cittadini della Repubblica di Cipro, la parte meridionale dell’omonima isola, sono stati chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali, con l’obiettivo di eleggere il successore di Nikos Anastasiadīs, che ha occupato la massima carica per due mandati, a partire dal 2013.

Alla vigilia del primo turno, i sondaggi prevedevano una sfida tra tre candidati: Averof Neofytou, rappresentante del partito liberale ed europeista Raggruppamento Democratico (Δημοκρατικός Συναγερμός; Dimokratikós SinayermósDISY), lo stesso del presidente uscente Anastasiadīs; Nikos Christodoulides, ex ministro degli Esteri, un tempo membro di DISY, ma ora sostenuto da una coalizione di forze di centro-sinistra capeggiate dal Partito Democratico (Δημοκρατικό Κόμμα; Dimokratikó KómmaDIKO); Andreas Mavroyiannis, ex ambasciatore di Cipro presso le Nazioni Unite, sostenuto dai comunisti del Partito Progressista dei Lavoratori (Ανορθωτικό Κόμμα Εργαζόμενου Λαού; Anorthotikó Kómma Ergazómenou Laoú, AKEL).

Attraverso il responso delle urne, gli elettori hanno bocciato la linea di DISY, che sotto la presidenza di Anastasiadīs ha contribuito all’acuirsi della crisi con la Repubblica Turca di Cipro del Nord, che occupa la parte settentrionale dell’isola con il sostegno – e l’annessa presenza militare – di Ankara. Neofytou, infatti, è rimasto escluso dalla corsa alla presidenza, classificandosi terzo con il 26,11% dei consensi.

A contendersi la massima carica saranno dunque Christodoulides, che parte in vantaggio dall’alto del suo 32,04% ottenuto al primo turno, e Mavroyiannis, che insegue con il 29,59% delle preferenze. Al momento, Christodoulides sembra favorito per la vittoria, ma già al primo turno Mavroyiannis ha recuperato molti consensi negli ultimi giorni prima del voto, dopo che i sondaggi lo avevano a lungo dato alle spalle di Neofytou. Tuttavia, va detto che proprio gli elettori di Neofytou potrebbero risultare decisivi nell’elezione di Christodoulides, visto che quest’ultimo proviene dallo stesso partito del candidato sconfitto.

I comunisti di AKEL hanno sostenuto la candidatura di Mavroyiannis, presentatosi come indipendente, in quanto si tratta di un esperto diplomatico che ha già ricoperto incarichi di prestigio, rappresentando Cipro presso le Nazioni Unite e l’Unione Europea, e che in passato si è prodigato per il processo di riappacificazione con la parte turca dell’isola. Mavroyiannis fu infatti il negoziatore della parte greco-cipriota nel corso dei colloqui del biennio 2015-2017, sebbene alla fine questi si risolsero in un nulla di fatto.

L’eventuale elezione di Mavroyiannis potrebbe dunque portare ad una ripresa dei colloqui, con l’obiettivo a lungo termine della riunificazione dell’isola, da sempre sostenuto dai comunisti di AKEL. Non a caso, il periodo di maggior distensione tra le due metà di Cipro si ebbe nel periodo 2008-2013, quando la presidenza della Repubblica di Cipro venne occupata dal leader comunista Dīmītrīs Christofias.

Innanzitutto vorrei congratularmi con il candidato indipendente Andreas Mavroyiannis per il risultato vittorioso del primo turno delle elezioni presidenziali. Ringrazio anche le migliaia di elettori che hanno creato un ampio fronte sociale con l’unico scopo del bene del Paese”, ha commentato Stephanos Stephanou, leader di AKEL, dopo la pubblicazione dei risultati del primo turno. “Come AKEL ci sentiamo soddisfatti perché la nostra scelta di sostenere un uomo che mette gli interessi del nostro Paese al di sopra di ogni etichetta di partito è giustificata. Una candidatura onnicomprensiva, che riunisce le forze che fissano come massima priorità una giusta soluzione al problema di Cipro, il benessere dei cittadini, la buona amministrazione e lo Stato di diritto”.

Andros Kyprianou, parlamentare di AKEL, ha individuato nell’elezione di Mavroyiannis l’unica possibile soluzione ad una divisione permanente dell’isola: “Siamo purtroppo sull’orlo della spartizione permanente di Cipro e ci vorranno molti sforzi per portarci al punto di riprendere i negoziati sulla base del quadro concordato per una soluzione. La cosa peggiore è che per la prima volta la posizione per una soluzione a due Stati è stata avanzata dalla parte greco-cipriota, dallo stesso presidente della Repubblica”, ha detto Kyprianou, attaccando sia il presidente uscente Anastasiadīs che il candidato Christodoulides. “Proprio per questo abbiamo deciso che AKEL avrebbe sostenuto Andreas Mavroyiannis. [Mavroyiannis] conosce quale sia la situazione sul problema di Cipro. Ha un piano sui prossimi passi che coincide con quello che AKEL ha proposto nel dicembre 2020 al presidente della Repubblica, il quale purtroppo non ci ha assolutamente tenuto in considerazione. [Mavroyiannis] ha la volontà di lanciare uno sforzo per una soluzione al problema di Cipro. Una persona d’onore, un uomo caratterizzato da onestà e sincerità con sensibilità sociale”.

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Giulio Chinappi – World Politics

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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